Fine vita: avanza la legge cattolica. Cure obbligatorie, non decide l’individuo

Pubblicato il 28 Ottobre 2009 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA

Tre italiani su quattro rispondono da tempo in maniera chiara e costante ai sondaggi: vogliono una legge che lasci al paziente, al medico e ai familiari la responsabilità e la libertà di scelta su quali cure accettare e quali rifiutare in caso di malattia terminale e vogliono che lo Stato resti fuori da questa decisione. Ma sembra proprio che così non sarà: la Camera dei deputati ripartirà dal testo di legge già votato al Senato, quello che fa del testamento biologico una “carta” non vincolante e che comunque stabilisce che idratazione e alimentazioni artificiali sono obbligatorie.

E’ questo l’esito del voto in Commissione a Montecitorio: non si cambia nulla. Nonostante i distinguo di Fini, nonostante i sondaggi di opinione, nonostante il parere della maggioranza dei medici. La maggioranza compatta, con l’aggiunta dell’Udc, prepara una legge con la quale lo Stato prescrive e obbliga. Secondo le indicazioni e i “non possumus” più volte chiaramente espressi dalla Chiesa cattolica. Anche i non credenti, a legge definitivamente votata, dovranno morire secondo il precetto cattolico. La loro eventuale volontà contraria non avrà valore perchè la legge sarà fondata sul principio che la vita e il corpo sono beni non disponibili da parte dell’individuo, essendo concessi dalla divinità e amministrati dai suoi rappresentanti in terra.