Gesù Cristo “non è stato crocifisso”: la nuova versione nel vangelo apocrifo di Barnaba

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Giugno 2018 - 05:30| Aggiornato il 30 Giugno 2018 OLTRE 6 MESI FA
Gesù Cristo non è stato crocifisso secondo il vangelo apocrifo di Barnaba

Gesù Cristo “non è stato crocifisso”: la nuova versione nel vangelo apocrifo di Barnaba

ROMA – Gesù Cristo non fu crocifisso, al suo posto fu processato e condannato Giuda Iscariota: è quanto scritto in lingua assira nel controverso Vangelo apocrifo di Barnaba, uno dei discepoli del Nazareno che sembra abbia viaggiato con l’apostolo Paolo. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Secondo uno studio il Vangelo risalirebbe a 1500-2000 anni fa, il che potrebbe indicare che sia stato scritto al tempo di Gesù, e attualmente il libro è custodito nel Museo Etnografico di Ankara, in Turchia.

L’origine è molto misteriosa, ma in Vaticano il vangelo di Barnaba  ha scatenato un’autentica tempesta poiché il testo confuta ciò che da sempre insegna la Chiesa. Nel testo di Barnaba, ci sono almeno cinque contraddizioni, votate al Concilio di Nicea. Nella prima si afferma che Gesù non era il Figlio di Dio ma un profeta. Inoltre, il testo afferma che Gesù ascese al cielo vivo e non fu crocifisso, al suo posto, fu processato e condannato Giuda Iscariota. Il testo prevede anche l’arrivo dell’ultimo messia islamico, fatto che non è ancora accaduto, scrive il sito Topbuzz.

Le autorità religiose di Ankara, insistono sul fatto che Gesù non è stato crocifisso, non era il Figlio di Dio, ma un profeta, e Paolo soltanto un “impostore”. Il Vaticano, che ha espresso preoccupazione per la scoperta e chiesto alle autorità turche che esperti cattolici valutino il contenuto del libro, riconosce ufficialmente che nel 325 il Vangelo, che indica il complesso dei vangeli, è stato approvato e alcuni non sono stati censurati. Forse, tra i “non approvati” c’era il Vangelo apocrifo di Barnaba, il cui testo è stato trovato in Turchia, ed è stimato intorno ai 28 milioni di dollari.

Sulle sottili pagine di pergamena del manoscritto ci sono iscrizioni in lettere d’oro in lingua assira, un dialetto dell’aramaico. Nel 2000, il prezioso testo fu sequestrato ai contrabbandieri durante un’operazione sulla costa mediterranea della Turchia. La banda fu accusata di contrabbando di antichità, attraverso scavi illegali. Le autorità turche riconobbero il vangelo di Barnaba come parte dei beni culturali e attualmente, dopo 12 anni di attesa, è custodito al Museo Etnografico di Ankara.