Gioco d’azzardo, fallimento del proibizionismo: mafia batte Stato 5 a 1
Pubblicato il 20 Febbraio 2019 - 13:32 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Il proibizionismo sul gioco d’azzardo sta andando sempre di più verso il fallimento. Mentre il Governo porta avanti la propria battaglia sbandierando il fenomeno della ludopatia e alzando le tasse all’intero settore (dal quale attinge sempre più spesso) ecco il triste risultato: sul gioco d’azzardo on line la mafia batte lo Stato 5 a 1.
L’analisi sul volume di gioco d’azzardo on line è quella fatta dal sociologo Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale Antiusura intervenuto al convegno in corso a Palermo su azzardo e gambling: “Basti pensare che su 32 miliardi di gioco on line registrati nel 2018 le entrate dello Stato sono state circa 330 milioni, pari a circa l’1 per cento. E se i concessionari prendono il 2 per cento, i proventi delle mafie sono pari a un miliardo e mezzo su 4 miliardi gestiti dai siti internet. Questo perché collegandosi con regolare concessione ai siti on line per giocare il sistema tecnologico consente lo switiching verso i paradisi fiscali all’estero. In questo modo la mafia batte lo Stato 5 a 1″.
Fiasco ha poi sottolineato la mancanza di rilevazioni precise sul gioco on line, tra vari paradossi: “È un dato secretato con motivazioni false, perché tramite indirizzo ip si può risalire alla provenienza dei territori comunali. Il punto è che esiste una sproporzione enorme tra il volume del giocato e il ricavo erariale. Siamo passati da 5 modalità di gioco d’azzardo a 51 e abbiamo 4 milioni di persone fisiche che si sono registrate on line con un profilo che fornisce indicazioni su età del giocatore, provenienza e orari di gioco”.