Gioco, Cgia Mestre: “Con il distanziometro in Emilia Romagna a rischio 3.700 posti di lavoro”

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Gennaio 2020 - 14:30| Aggiornato il 16 Gennaio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Gioco, Cgia Mestre: "Con il distanziometro in Emilia Romagna a rischio 3.700 posti di lavoro"

(Ansa)

BOLOGNA  –  “Con il distanziometro e la nuova legge regionale per il gioco in Emilia Romagna ci sono oltre tremila posti di lavoro a rischio”: è l’allarme lanciato dalla Cgia Mestre in un report sul gioco legale nella regione presentato a Bologna il 15 gennaio per fare il punto sul “numero di lavoratori, imprese e gettito fiscale, business illegale, neo-proibizionismo e rischi di sistema”.

“Quali sono i dati ufficiali?  – ha esordito il ricercatore della Cgia Mestre Daniele Nicolai – Partiamo dal settore Ateco 92 che si suddivide in ricevitorie e sale di apparecchi con vincita in denaro. Si individuano 295 imprese attive per un totale di 564 unità locali e 1.638 addetti e per l’Ateco riferito alle sale slot 279 imprese e 580 addetti. A livello regionale l’Emilia Romagna è sesta su scala nazionale. L’indicatore della densità degli addetti vede l’Emilia Romagna in una fascia media. A livello provinciale si nota una concentrazione abbastanza elevata ma la zona emiliana, con quella veneta e lombarda, è sempre in una seconda fascia”, prosegue Nicolai.
 
“La stima degli addetti del comparto arriva da studi del Ries, di dati Adm, da studi di settore e da rilevazioni sulla categoria. Le attività sono molteplici da quella diretta a quella integrata, dai gestori e dal settore assimilato. Gli occupati del sistema Awp-Vlt comprendono 5.262 addetti, esclusi i dipendenti dei comcessionari. Dall’attività diretta e integrata arrivano 1.362 occupati, 1.113 gestori, 2.587 assimilati (bar, tabaccherie e sale giochi) e 200 dall’indotto (produttori)”, evidenzia la ricerca.

Queste cifre, secondo la Cgia Mestre, potrebbero essere messe a rischio dagli effetti del distanziometro regionale, che prevede il divieto, con effetto anche retroattivo, di collocare macchine da gioco vicino a diversi luoghi sensibili. Secondo le stime l’entrata in vigore di tale misura potrebbe provocare la perdita di 3.700 posti di lavoro, e di oltre 500 milioni annui di gettito

Secondo Andrea Vavolo, anche lui ricercatore della Cgia Mestre, “il gettito derivante da Awp e Vlt è di oltre 6 miliardi di euro, quasi il 60 percento dell’intero contributo dai giochi. Dovesse scomparire questo settore ogni famiglia italiana dovrebbe contribuire per 234 euro a testa all’anno. In Emilia Romagna il gettito è di 850 milioni di euro, a cui le Awp e Vlt contribuiscono per 537 milioni. Si registra una forte riduzione dei margini negli anni per quello che riguarda le imprese dopo le varie flessioni in aumento del gettito. Il comparto in Emilia Romagna contribuisce per 636 milioni di euro in totale. Il rapporto tra raccolta, gettito e Preu evidenzia un aumento del gettito solo a fronte dell’inasprimento della tassazione. Dal 2012 al 2021 passeremo dal 12 al 24 percento di aliquota per le Awp. Per le Vlt siamo partiti dal 2 e arriveremo all’8,6 percento. Parliamo di aumenti del 43,8 percento a favore dell’Erario a fronte di una flessione del 45,9 percento del margine. Per le Vlt il margine scende del 17,4 percento. Tutto questo comporta un aumento del rischio di sopravvivenza delle aziende del settore con un rischio di perdita di oltre 800 posti di lavoro. A livello nazionale addirittura oltre 10mila addetti a rischio”. (Fonti: Agimeg, Gioconews)