Gioco legale, una filiera da 56mila posti di lavoro. Emilia Romagna tra le regioni con più occupati

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Luglio 2019 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA
Gioco legale, una filiera da 56mila posti di lavoro. Emilia Romagna tra le regioni con più occupati

Gioco legale, una filiera da 56mila posti di lavoro. Emilia Romagna tra le regioni con più occupati (Foto Ansa)

ROMA – Una filiera da 56mila posti di lavoro, con un gettito di sistema pari a 6 miliardi di euro annui, ovvero il 60 per cento del totale, che ammonta a 100 miliardi: è quella generata dal gioco legale in Italia, secondo i dati dell’Agenzia Dogane e Monopoli E l’Emilia Romagna, insieme alla Toscana, è una delle regioni con il più alto numero di lavoratori nel settore. 

Molti di questi posti di lavoro sono a rischio nel caso di norme più restrittive nell’ambito del gioco d’azzardo. Lo Stato ha affidato l’organizzazione e la gestione del gioco lecito al ministero dell’Economia, che si avvale, nel suo lavoro, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Il comparto del gioco lecito, che comprende apparecchi da divertimento e da intrattenimento con vincite in denaro, coinvolge diverse entità: non solo i gestori delle sale dedicate al gioco legale, ma anche le aziende che gestiscono questi apparecchi e le imprese della filiera, come produttori, manutentori, importatori e aziende nei cui locali si trovano slot che contribuiscono ai proventi economici.

L’Emilia Romagna, insieme a Lombardia, Lazio, Veneto, Campania e Toscana, è una delle sei regioni in cui il gioco è più diffuso, con le conseguenze a livello occupazionale: qui, sottolineano i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, si concentra il 69 per cento del totale degli addetti. 

Il timore dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat e Uiltucs è che si possano perdere migliaia di posti di lavoro, come hanno sottolineato in occasione della manifestazione del 29 maggio scorso. 

Ma il timore è anche che, come in ogni caso di proibizionismo, la stretta sul gioco legale si traduca in un incremento del gioco illegale: non esistono dati ufficiali sui guadagni che ne derivano, ma le stime ipotizzate dalla Guardia di Finanza parlano di una filiera parallela da 20 miliardi annui.