Bologna, 1300 lavoratori del gioco davanti alla Regione contro il distanziometro: “Così ci condannate”

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Settembre 2019 - 15:54 OLTRE 6 MESI FA

Bologna, sit-in dei lavoratori del settore gioco contro il distanziometro: "Così ci condannate" 02BOLOGNA – Si è svolto questa mattina a Bologna il sit-in di protesta dei lavoratori e delle imprese del settore gioco contro le nuove norme regionali. 1.300 lavoratori sono scesi in piazza, dinanzi al Consiglio Regionale, per manifestare contro una legge che sta imponendo la chiusura di molte attività a causa dell’applicazione del distanziometro. Una legge che sta creando una vera e propria emergenza occupazionale e si sta rivelando del tutto inefficace rispetto alla lotta alla ludopatia, poiché sposta la richiesta verso l’online e cede spazio alle attività illegali.

La manifestazione ha visto come protagonisti tanti lavoratori ed aziende che dopo anni di attività legale e controllata, rischiano di vedere andare in frantumi i propri sacrifici. Abbiamo raccolto le testimonianze di tante persone che con gli occhi lucidi e i volti ombrati dalla preoccupazione stentavano a raccontarci la loro storia. Sono padri e madri di famiglia che senza lavoro non sanno come arrivare a fine mese.

Tra le urla di protesta e le grida di un settore che si sente già condannato al fallimento, il primo a confrontarsi con i lavoratori in piazza è stato il Consigliere regionale Michele Facci di FdI che ha parlato di un clima complesso e delle grandi difficoltà che impediscono di tutelare il comparto.  

Mentre i lavoratori continuavano a manifestare il loro dissenso contro una normativa retroattiva e molto stringente rispetto alle altre regioni d’Italia, i responsabili della manifestazione si sono seduti al tavolo di confronto con i decisori politici per trovare una soluzione per tutelare il comparto e sottolineare come la corretta regolamentazione del fenomeno tuteli il giocatore con il presidio sul territorio.

Al termine dell’incontro, tutti i capigruppo ad eccezione del M5S e del gruppo misto, si sono mostrati disponibili a valutare una proposta unica per regolamentare il settore e salvaguardare i lavoratori e le attività, una valutazione indispensabile per evitare la rovina di centinaia di famiglie e migliaia di persone.

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