Gli svizzeri dicono no ai minareti con il 57,5 per cento dei votanti

Pubblicato il 29 Novembre 2009 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA

Il 57,5% dei votanti svizzeri ha detto sì al divieto di costruire nuovi minareti, secondo i risultati definitivi del referendum svoltosi oggi nella Confederazione.

I sondaggi prevedevano una sconfitta dell’iniziativa promossa dalla destra nazional-conservatrice ed osteggiata dal governo.

«Dalla Svizzera giunge un segnale chiaro: sì ai campanili no ai minareti»: lo ha detto all’ANSA il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, interpellato sul risultato del referendum.

«Quel che sembra emergere dalla scelta del popolo svizzero – spiega Calderoli – è da una parte il rispetto per la libertà di religione e dall’altra la necessità di mettere un freno agli aspetti politici e propagandistici legati all’Islam». «E’ una cosa che dovrebbe far riflettere anche da noi – conclude il ministro leghista – in Svizzera si mette un freno mentre in Italia si ipotizza addirittura la nascita di un partito islamico, e quindi di un partito religioso, alla luce delle proposte di diritto di cittadinanza e quindi di voto».

Il no ai minareti, non è un no al diritto di preghiera per i musulmani, ha affermato oggi il parlamentare svizzero Oskar Freysinger dell’Unione democratica di centro (Udc), tra i principali promotori del referendum per il divieto di costruzione di nuovi minareti.

«Il divieto dei minareti non cambierà niente per i musulmani che potranno continuare a praticare la loro religione, a pregare e a riunirsi. Si tratta di un messaggio, la società civile vuole mettere un freno agli aspetti politico-giuridici dell’Islam», ha detto Freysinger alla televisione svizzera.

I musulmani, che sono il 5% della popolazione elvetica, dispongono di circa 200 luoghi di preghiera in Svizzera, ma solo quattro minareti, che non sono usati per il richiamo alla preghiera.