Alimentazione. Arriva primo hamburger in provetta, ma non sa di niente

Pubblicato il 22 Febbraio 2012 - 14:58| Aggiornato il 24 Febbraio 2012 OLTRE 6 MESI FA

Un hamburger fatto cellule staminali

MAASTRICHT, OLANDA – Il procedimento per preparare il primo hamburger in provetta e’ ancora sperimentale e portera’ le ricerche sulla pietanza ad avere un costo di 300 mila sollari, che non sono noccioline, ma secondo l’ideatore in breve tempo si potrebbe realizzare su scala industriale e ridurre enomemente i costi del panino che andate a mangiare da McDonald’s o Burger King. Semprechè sappia di qualcosa. Ecco la ‘ricetta’ messa a punto da Mark Post dell’universita’ di Maastricht, in Olanda.

Ogni pezzo di carne del futuro hamburger si ottiene estraendo le cellule staminali dal tessuto muscolare della mucca, e facendole crescere nei reattori del laboratorio contenenti un mezzo di coltura con una forte percentuale di plasma bovino. Le ‘fette’ vengono poste tra due strati di velcro, che le allungano e le contraggono durante la crescita. Per aumentare il tenore di proteine la carne viene sottoposta a scosse elettriche periodiche.

La ‘fetta’ piu’ grande ottenuta finora e’ lunga 3 centimetri, larga 1,5 centimetri e spessa mezzo millimetro, e per un hamburger ne serviranno 3 mila, oltre a qualche centinaio di strisce simili ma fatte di tessuto adiposo. L’aspetto e’ abbastanza diverso dalla carne ‘normale’ soprattutto per l’assenza di mioglobina, che conferisce il colore rosso alla carne, mentre il gusto secondo il ricercatore dovrebbe essere piuttosto insipido, almeno all’inizio.

Secondo Post con questa procedura si ricaverebbero da una singola mucca 100 milioni di hamburger invece dei 100 attuali, riducendo l’impronta ecologica degli allevamenti, che sono fra le principali fonti di emissione di metano, del 60%. Oltre alla mucca, gruppi di ricercatori in tutto il mondo sono alle prese anche con gli altri animali, dal pollo al maiale, anche se l’interesse principale e’ per i bovini perche’ hanno una peggiore efficienza nella conversione delle proteine vegetali in proteine animali, circa il 15%.

Se anche la carne in provetta venisse realizzata su larga scala, dovrebbe superare probabilmente una forte dose di diffidenza. Una prova viene dal destino in Europa della carne ottenuta da animali clonati, a cui e’ contrario il 77% dei cittadini europei, e che e’ stata oggetto di un braccio di ferro lo scorso anno tra Commissione e Parlamento, o le continue polemiche sugli Ogm.

Secondo Post, pero’, i vegetariani sarebbero d’accordo nel mangiare l’hamburger in provetta: “In una conversazione con il presidente dell’associazione vegetariani olandese – afferma – e’ emerso che meta’ degli iscritti mangerebbe carne se la sua produzione non facesse soffrire gli animali”.