Investigatori, basta con i tradimenti: ora danno la caccia agli assenteisti

Pubblicato il 20 Dicembre 2010 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA

Gli appostamenti in macchina, alla ricerca del bacio clandestino da documentare a mogli o mariti gelosi, non basta più: a mandare avanti le agenzie investigative in Italia è ora un altro tipo di business, quello legato agli affari. Scovare il dipendente assenteista, documentare l’affadibilità di soci e clienti, verificare eventuali frodi.

La percentuale parla chiaro: oggi chi si rivolge ad un’agenzia investigativa solo nel 30% dei casi lo fa per motivi di cuore mentre il 70% delle richieste di indagini arriva dalle imprese.

I dati arrivano da uno studio di Axerta, una delle principali agenzie italiane. Cambiano le indagini e aumenta il volume d’affari: da dati della Camera di Commercio milanese emerge che le agenzie sono aumentate del 9%  nel 2010. Il giro d’affari arriva arriva a 350 milioni di euro.

Genuario Pellegrino, presidente di Federpol (l’associazione di categoria) spiega che “il lavoro deve avvenire nel pieno della legalità e deve produrre prove da esibire in giudizio”. L’investigatore insomma non è più solo un fotografo a caccia di amanti, ma deve avere nozioni di diritto ed economia, per capire dove si nasconde un illecito e documentarlo.

Ma buona parte degli incarichi viene dalle famiglie, anche se con una differenza rispetto al passato. Non solo mogli e mariti gelosi, ma anche genitori o nonni: “Ora – continua Pellegrino – ci si rivolge all’agenzia per sapere cosa fa il figlio adolescente quando esce dalla scuola, oppure sono anziani genitori che devono fare i conti con le vessazioni di figli adulti che non se ne vogliono andare”.