Italiani al volante? Sono i peggiori d’Europa

Pubblicato il 15 Febbraio 2010 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA

Gli italiani alla guida sono un vero disastro. Sono gli stessi italiani a fare autocritica sul loro modo di guidare e a confermare la pessima reputazione che si sono guadagnati tra i guidatori stranieri. Direct Line, compagnia di assicurazione auto online, ha reso noti i dati di una ricerca commissionata dal suo Centro studi e Documentazione a Nextplora sulla guida degli italiani, chiedendo loro come si considerino rispetto ai guidatori stranieri e in quali Paesi europei si guidi peggio. Il risultato è sconfortante.

L’Italia ha ottenuto il primato negativo su tutti i fronti. Il 48% degli intervistati è convinto che il paese europeo con i guidatori peggiori sia proprio l’Italia, seguita a distanza dalla Grecia (20%) e dalla Spagna (8%). Analizzando i risultati più nel dettaglio, vediamo che il 35% pensa che i nostri connazionali guidino un po’ peggio, ma ben il 17% è convinto che gli italiani guidino decisamente peggio. Esiste invece un 25% che è tutto sommato meno critico e afferma che gli italiani alla guida siano tanto quanto il resto d’Europa.

Quali sono le cause? Al primo posto gli italiani lamentano nei propri connazionali il modo pericoloso di guidare (45%) seguito dalla distrazione al volante (39%), causata per esempio dall’uso del telefonino o dalle chiacchiere con il passeggero. Il 30% ritiene che gli italiani abbiano una guida un po’ troppo spericolata e addirittura 34% è convinto che sia l’arroganza il principale motivo di questo triste primato (che arriva al 40% se gli intervistati sono uomini). Le donne invece imputano la fama di cattivi guidatori più alla velocità con cui guidano i connazionali (26%) e alla distrazione (43%).

Una ricerca sempre effettuata da Direct Line nel 2003 a livello europeo rilevava gli stessi problemi: gli italiani erano considerati i guidatori peggiori d’Europa. Commenta Barbara Panzeri, direttore marketing Direct Line: «Possiamo prendere come aspetto positivo il fatto che gli italiani, dai dati emersi dalla nostra ricerca, sono consapevoli di avere ampi margini di miglioramento alla guida e probabilmente questo potrebbe favorire un progressivo miglioramento della sicurezza sulle strade. I comportamenti virtuosi alla guida, d’altronde, premiano sempre, non solo in fatto di reputazione ma anche in fatto di sicurezza e minori costi sociali. Una strada lunga ma certamente da percorrere».