Le dimensioni dell’organo maschile contano davvero a letto? Secondo uno studio bastano 2,5 cm in meno per ridurre il piacere femminile

di Caterina Galloni
Pubblicato il 26 Settembre 2021 - 11:00 OLTRE 6 MESI FA
dimensioni organo maschile

Le dimensioni dell’organo maschile contano davvero a letto? Secondo uno studio bastano 2,5 cm in meno per ridurre il piacere femminile

Le dimensioni dell’organo maschile contano davvero nel rapporto di coppia? E’ stato sempre detto che non è importante la dimensione ma saperlo usare bene. Tuttavia, come riferisce il Sun, una ricerca del King’s College London mette in dubbio questa teoria.

Le dimensioni contano a letto? Lo studio

Nello studio, pubblicato sulla rivista BJU International, sono state coinvolte dodici coppie. A ciascuna è stato dato un set di anelli in silicone di varie dimensioni da posizionare alla base dell’organo maschile per ridurre la profondità di penetrazione.

Le coppie dovevano usare i quattro anelli – da 0,5 cm, 2,5 cm, 3,80 cm e 5 cm – almeno 4 o cinque volte ma senza che la partner sapesse quale anello stesse indossando l’uomo. Le donne dovevano valutare, con un voto a 1 a 100, i livelli di piacere provato e la “connessione emotiva con il partner”. Dai risultati è emerso che sono stati sufficienti 2,5 cm in meno per ridurre sensibilmente il piacere femminile

In media, la riduzione della profondità di penetrazione ha portato a una diminuzione del 18% del piacere complessivo. Ciò indica che più lungo è l’organo maschile eretto, meno è probabile che gli anelli abbiano un impatto sul piacere della partner. Tuttavia c’è stata una minoranza di donne che trovava più piacevole avere un rapporto con un organo maschile “più corto” e dunque una penetrazione meno profonda.

Dimensioni, le misure contano

Secondo gli autori, la lunghezza media dell’organo maschile in erezione è di 13,1 cm, e la circonferenza media è di 11,66 cm. David Veale, l’autore principale dello studio, ha dichiarato al Times: “Abbiamo iniziato col presupposto che per la maggior parte delle donne la profondità di penetrazione non sarebbe stata importante. Abbiamo scoperto che la riduzione della profondità di penetrazione di 2,5 cm ha portato a un calo statisticamente significativo del piacere della partner”. 

Vale ha spiegato che “i risultati  non vanno interpretati erroneamente, ossia che l’aumento della lunghezza in un uomo normale va di pari passo con il piacere della partner. Scoprire quale sia la dimensione dell’organo maschile che conta di più comporterebbe uno studio completamente diverso”. L’autore ha infine precisato: “Per quanto riguarda questa ricerca, agli uomini non abbiamo chiesto quale impatto avuto ridurre la profondità di penetrazione e se abbia alterato la loro autostima. Ciò potrebbe essere importante in un secondo studio”.