“Malati” di troppa comunicazione: un test per curarli dalla Svizzera

Pubblicato il 18 Novembre 2011 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La comunicazione è il male moderno. Una vera  e propria malattia che come tale necessita di una cura. Un test in Svizzera mostra come l’uso smisurato di cellulare, posta elettronica e social network diventi per l’uomo una patologia. Questo il progetto presentato nella mostra “Comunicare nuoce” al Museo della Comunicazione di Berna, che spiega al visitatore come “difendersi” dalla ipercomunicazione e dal “flusso incessante” di dati che ogni giorno ci travolge.

I dati sono impressionanti: una persona potrebbe leggere 350 pagine al giorno – se avesse moltissimo tempo a disposizione, sia chiaro – , per vedere tutti i video caricati in un giorno su Youtube da tutto il mondo sarebbero necessari 6 anni, che nel web finiscono 20 milioni di mail ogni 2 minuti, che i siti nel mondo sono 325 milioni e che in un secondo inviamo 200 mila sms. Ma l’uomo come reagisce alla quantità di dati che continuamente lo raggiungono? L’Istituto di Sociologia dell’Università di Berna si è posta questo problema.

La soluzione dei ricercatori di Berna è stata di formulare un semplice test che può essere eseguito durante la mostra. Il visitatore “subisce” una raffica di domande al termine del quale riceve un cartellino di differente colore in base al rapporto con la comunicazione: verde per i “sani”, giallo  per i “malaticci”, arancione e rosso per i “malati”. La mostra negli ultimi due casi offre anche una cura. Gli “arancioni” sono indirizzati in una stanza piena di sassi, una sorta di giardino zen dove ritrovare il proprio equilibrio fisico e simbolico. Difficile la guarigione dei “rossi”, indirizzati in una stanza con cuscini neri e luci fucsia per il relax.

Ulrich Schenk, responsabile del progetto, ha detto: “Qui nessuno ha soluzioni in tasca. Nessuno dice che comunicare sia un male. È indispensabile, come mangiare. Mangiare male e troppo però ci danneggia: ecco, il concetto è lo stesso. Qui diamo solo suggerimenti per fronteggiare, selezionare, filtrare l’ondata di comunicazione che ci arriva addosso ogni giorno. E poi, sia chiaro, non è che si è soltanto vittime. Chi partecipa al banchetto contribuisce a sua volta a crearlo, fa parte del problema”. Insomma le indigestioni di “comunicazione” hanno una sola cura: la moderazione. Riusciremo a staccare telefono, computer e televisione e cercare il relax ormai perduto?