Rapporto Onu: le italiane? Casalinghe ma non disperate

Pubblicato il 20 Ottobre 2010 - 22:05 OLTRE 6 MESI FA

Le donne italiane sono in gran parte casalinghe, ma non troppo disperate, visto che sono tra le più longeve del mondo. Rimangono poco rappresentate ai vertici della vita politica e del mondo accademico ma sono in buon numero a dirigere le aziende.

E’ questo il ritratto delle donne italiane illustrato dal rapporto intitolato ”The World’s Women 2010”, presentato oggi dalle Nazioni Unite. Il documento di 255 pagine illustra numeri e dinamiche sulla condizione delle donne nel mondo, evidenziando alcune particolarità italiane. Nel nostro paese le donne sono più numerose degli uomini (il rapporto è di 100 a 95) e hanno un’aspettativa di vita tra le più alte (84 anni contro 78).

Un altro record dell’Italia è la percentuale di donne che si dedica alla casa e ai figli. Nel 42% dei casi lasciano che sia il marito a lavorare, nel 20% si dedicano ad occupazioni part-time, nel 31% entrambi i genitori lavorano. La società italiana rimane molto tradizionale: è molto raro (la percentuale e’ inferiore all’8%) che sia il padre a prendersi cura dei figli, lasciando alla moglie il compito di guadagnare il necessario per la famiglia.

L’Italia si piazza relativamente bene, infine, per il numero di donne che guidano un’azienda, come l’attuale presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, o Marina Berlusconi, numero uno di Fininvest. In questo caso la percentuale si attesta sul 20%, non altissima, ma comunque superiore a quella di Francia, Germania, Gran Bretagna e della apertissima Svezia.