Scrivere, che fatica: i 13 errori più comuni, più di mezza Italia sbaglia
Pubblicato il 20 Ottobre 2017 - 12:10 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Scrivere, che fatica: 7 italiani su 10 (71%) litigano con la grammatica e commettono strafalcioni con la penna. Più di mezza Italia si ostina a scrivere orrori ortografici come “qual’è”, “pultroppo”, “propio”, “avvolte”. Persino dall’estetista combinano pasticci al limite del grottesco, come la ceretta “al linguine”.
È quanto emerge da un’indagine condotta dal sito Libreriamo.it, in occasione della XVII Settimana della lingua italiana nel mondo, su circa 8000 italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni, realizzata con la metodologia Woa (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sulle principali testate di settore, social network, blog, forum e community.
Ecco allora quali sono i 13 errori più comuni commessi dagli italiani:
- Qual’è o qual è? Tre italiani su quattro (il 76 per cento degli intervistati), si ostina a mettere un apostrofo di troppo.
- Congiuntivo: “L’importante è che ho superato l’esame”. L’uso dell’indicativo al posto del congiuntivo, un grande classico: lo fa il 69% degli italiani. La forma corretta è: “L’importante è che io abbia superato l’esame”.
- Gli o Le: “Gli ho detto che era molto bella”. Anche sui pronomi, il 65% degli italiani sbaglia. Il bistrattato pronome “le” cade spesso nel dimenticatoio.
- C o Q? Il 58% degli italiani si affretta ad evaquare l’edificio in caso di incendio. Peccato che evacuare si scriva con la C, come proficuo, innocuo e altre parole capricciose.
- Ne o né. Il 47% poi va in confusione e non distingue la congiunzione relativa da una negazione. “Non ne ho parlato con nessuno”. Né dovresti farlo…
- Un pò o un po’? Il 39% non sa che po’ si scrive con l’apostrofo e non con l’accento, perché è il risultato di un troncamento.
- D’accordo o Daccordo. La forma corretta è la prima, ma un italiano su tre, il 31%, lo ignora.
- “La ceretta al linguine”. Chissà che bontà. C’è uno sparuto 13% di italiani che non distingue un bel piatto di pasta dalla “giunzione tra il tronco e gli arti”: l’ inguine
- Avvolte. Il 27% “avvolte si arrabbia” ma “a volte” sarebbe decisamente meglio.
- Pultroppo. Quasi un intervistato su quattro (23%) scrive purtroppo con la l invece che con la r.
- Propio. Due italiani su dieci (19%) perde una r per strada. Si scrive proprio.
- Salciccia. Al 17% degli intervistati sembra più gustosa così. Ma la salsiccia, si scrive con la s.
- Cortello. Il 15% degli italiani, per tagliare la “salciccia” di cui sopra usa il cortello, con la r. Peccato che si chiami coltello, con la l.