Scuola in Italia: 1 studente su 2 fa sega, bigia o fa filone

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2013 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA
Scuola in Italia: 1 studente su 2 fa sega, bigia o fa filone

Scuola in Italia: 1 studente su 2 fa sega, bigia o fa filone

ROMA – Uno studente italiano su due salta le lezioni a scuola. Se a Roma si “fa sega”, a Milano si “bigia” e a Bari si “fa filone”, il risultato poco cambia. I dati dell’Ocse sui ragazzi di 15 anni di 65 Paesi mostrano come il 50% degli studenti italiani abbia ammesso di non essersi presentato alle lezioni uno o più giorni. Uno studente su tre invece ammette di essere arrivato in ritardo.

Solo gli studenti dell’Argentina, della Giordania e della Turchia sono peggiori dei nostri, scrive Flavia Foradini sul Sole 24 Ore:

“Saltare ore di lezione o intere mattinate si traduce in basse prestazioni”: in Italia, riferisce il nuovo Rapporto PISA (Programme for International Student Assessment) promosso dall’OCSE sui quindicenni di 65 Paesi, nelle due settimane precedenti alla rilevazione quasi uno studente su due ha ammesso di aver saltato un giorno o più di scuola e uno su tre è arrivato in ritardo a lezione.

L’Italia poi resta sotto la media internazionale sia in matematica e scienze che in lettura:

“Così, nonostante un cospicuo miglioramento negli esiti sia in matematica che in scienze tra il 2003 e il 2012, il nostro Paese continua a collocarsi sotto la media internazionale in tutte e tre le competenze considerate: per matematica 485 punti (media OCSE 494), per scienze 494 (media OCSE 501), e per lettura 490 (media OCSE 496). Tuttavia in Italia c’è chi è in controtendenza: in matematica, con 523-524 punti, Trentino, Friuli Venezia Giulia e Veneto superano abbondantemente la media OCSE, confermando profondi divari tra regioni: a fondo classifica nazionale si situano Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna”.

Negativi anche i valori sul finanziamento della scuola dell’obbligo, scrive il Sole 24 Ore:

“mentre tra il 2001 e il 2010 in quasi tutti i Paesi OCSE i fondi disponibili sono aumentati, in Italia sono diminuti dell’8%. Sfavorevole anche il giudizio sull’edilizia scolastica: “Tutte le scuole in Italia sono caratterizzate da infrastrutture carenti”, si legge nel volume di 564 pagine (PISA 2012 Results: What students know and can do), che sottolinea anche gli svantaggi derivanti ad un pesante deficit di autonomia decisionale delle singole scuole”.

I Paesi con i risultati migliori sono Shanghai, Canada, Finlandia, Hong Kong, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, spiega la Foradini, che

“appartengono a sistemi socioeconomici assai diversi l’uno dall’altro, l’OCSE suggerisce che per migliorare la scuola dell’obbligo ciò che serve è “volontà politica, sforzi sostenuti economicamente e concertati, e un patto di corresponsabilità tra operatori politici, educatori, studenti e famiglie”.