Jon Bon Jovi: al suo ristorante poveri non pagano ma…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Maggio 2016 - 12:57 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Il cantante Jon Bon Jovi ha lanciato il suo ristorante solidale Soul Kitchen, in cui anche i poveri possono mangiare. Il pasto infatti non si nega a nessuno nel locale del cantante a Toms River, anche se non puoi pagare. I clienti che non hanno soldi per il conto infatti vengono trattati come tutti gli altri, ma dopo il pasto si fermano a lavare i piatti.

In diverse interviste Jon Bon Jovi ha dichiarato che “tutti devono poter cenare al ristorante”, riporta il sito TgCom 24:

“Tutti devono poter cenare al ristorante, soprattutto in una società in cui una famiglia su cinque vive in povertà e dove un americano su sei non può permettersi il cibo”.

Soul Kitchen rappresenta quindi uno dei passi concreti dell’associazione di aiuti umanitari che il cantante ha fondato insieme alla moglie Dorothea, la “Jon Bon Jovi Soul Foundation”:

“Annessi al ristorante ci sono una scuola di cucina, una “banca del cibo” che serve i senzatetto, doposcuola per bambini a rischio e un centro di consulenza per problemi di vita quotidiana (tasse, salute, welfare), attività create in un’area popolare abitata da 90 mila persone tutte della classe medio-bassa.

“Anziché dargli un pesce insegniamo a un un uomo a pescare. – spiega Jon Bon Jovi – Quando entri da noi non vedi prezzi sul menu e alla fine della cena basta lasciare una donazione, anche soltanto dieci dollari. Ma se sei seriamente povero e non puoi permetterti neanche questo, ti rimbocchi le maniche: il che significa, portare il cibo in tavola, lavorare nel nostro giardino, lavare i piatti”.

“Se invece puoi pagare, acquisti una tessera che servirà a coprire i costi della tua cena e quella di un altro che è qui nel ristorante o che ci verrà domani”. Insomma un “pasto sospeso” come si usa a Napoli con il caffè. “Tutti ricevono lo stesso pasto”, ha spiegato Dorothea che con il marito ha l’ambizioso obiettivo di combattere la fame che affligge ampie frange della società americana”,

(Foto Facebook)