Aumentano i suicidi tra gli automoblisti dopo il ritiro della patente

Pubblicato il 16 Giugno 2010 - 10:54| Aggiornato il 13 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

Sono aumentati i suicidi dovuti a l ritiro della patente. Lo rivela uno studio dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polstrada, pubblicato sull’ultimo numero della rivista “il Centauro”. Si tratta di persone che si tolgono la vita dopo aver provocato un grave incidente o dopo aver perso la patente per essere stati sorpresi alla guida dopo aver assunto droga o alcol.

I casi esaminati dagli esperti che hanno redatto l’inchiesta sono 22, dal ’97 ad oggi, la metà dei quali caratterizzati dal ritiro di patente per ragioni legate all’ebbrezza alcolica, con tre eventi (il 27,3%) in cui è stato accertato anche l’uso o il possesso di sostanze stupefacenti. La restante metà degli eventi è ascrivibile al rimorso di aver provocato vittime o feriti in incidenti stradali, alla bocciatura degli esami o a ragioni psichiatriche.

Nessuno dei suicidi o degli aspiranti tali si era visto ritirare il documento per ragioni legate alla velocità o ad altre manovre vietate. Gli esperti ritengono che esista un rischio ‘stigma’ per i ritiri di patente legati ad alcol e droghe (severità della sanzione ma anche disapprovazione da parte della famiglia o dei datori di lavoro, oltre che degli amici) che per la velocità non esiste.

Secondo il presidente di Asaps, Giordano Biserni, “impressiona il fatto che, pur avendo attivato una ricerca storica dal 1997, dei 22 episodi (riusciti o tentati) rilevati nell’Osservatorio, ben 16 sono stati conteggiati dal 2007 in poi. Quando certi eventi si legano all’uso di sostanze, se ne origina un disagio che potrebbe condurre anche alla commissione di atti di autolesionismo, per i quali è necessario individuare strumenti di prevenzione come la formazione degli operatori di polizia, che potrebbero così riconoscere una persona particolarmente vulnerabile e segnalarla agli operatori sanitari”.