Università italiane: troppo costose e poco utili. Nella classifica qualità-prezzo degli atenei l’Italia è al posto numero 78 con Bologna

Pubblicato il 26 Agosto 2009 - 11:33 OLTRE 6 MESI FA

Dove si trovano le università più care e più inutili d’Europa? Semplice, in Italia, dove vi è la percentuale più bassa di studenti con borse di studio (il 20%) e la percentuale più bassa di residenze universitarie (il 2% sul totale degli studenti).

Facendo il paragone con Francia, Inghilterra, Germania e Spagna, i dati risultano allarmanti. Per essere più incentivati dallo Stato, fra borse di studio (ne beneficia il 30% degli iscritti) e aiuti all’affitto (una quota ad ogni studente a prescindere dal reddito), basta andare a studiare in Francia. Per un ottimo rapporto qualità-prezzo la risposta è Germania: affitti bassi, rette contenute, costo della vita sopportabile e più che incoraggianti possibilità di trovare lavoro subito dopo la laurea.

In quanto a tasse Francia, Germania e Spagna pretendono dai loro studenti molto meno dell’Italia. Se infatti la media italiana è di 1.017 euro, in Spagna si scende a 795, in Francia si oscilla fra i 160 e i 490, e in Germania da 500 a semestre a nulla. Insomma, fra i cinque grandi Paesi occidentali l’Italia è seconda solo all’Inghilterra.

Con delle tasse così alte la qualità sarà indubbiamente sorprendente. In Inghilterra sì, in Italia no. A due anni dalla laurea i disoccupati sono il 24,9%, più che ovunque.

Il nostro primo ateneo in classifica per il rapporto qualità-prezzo, secondo Times-QS ranking 2008, è quello di Bologna al 78esimo posto in Europa. Le prime 5 posizioni sono occupate da università inglesi, seguono Scozia, Svizzera e Francia.

Calcolando inoltre il rapporto fra rette universitarie e supporto agli studenti, l’Ocse ha diviso l’Europa in quattro fasce. La più economica, con zero tasse e generosi aiuti agli iscritti, include le nazioni nordiche: Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia. Poi ci sono quelli con tasse alte compensate però da un buon sistema, e sono i Paesi anglosassoni. La fascia peggiore, tasse alte e pochi aiuti non ha Paesi occidentali. Infine l’area di Francia, Spagna e Italia, il Paese con la maggior differenza fra fasce fiscali, con tasse abbastanza basse ma altrettanto bassi aiuti.