Il giorno più felice del 2012? Venerdì 20 aprile: umore al top prima delle feste

Pubblicato il 16 Maggio 2012 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il giorno più felice dall’inizio del 2012? E’ stato il 20 aprile. Il giorno più triste invece il 28 febbraio. La ricerca di Voices from the Blogs, VfB, ha classificato l’umore degli italiani dai tweet pubblicati sul social network Twitter. Sono oltre 12 milioni i post analizzati dall’università di Milano. L’umore degli italiani varia in funzione della settimana e dell’avvicinarsi delle feste, oltre che in relazione agli aspetti economici della giornata. Il principio è semplice, ma non troppo scientifico: “Felicità e rabbia sono due sentimenti che passano molto bene attraverso la comunicazione breve e compulsiva dei 140 caratteri di un tweet”.

Accade allora che tra i 125mila tweet al giorno pubblicati su Twitter il giorno più felice sia venerdì 20 aprile 2012. Il motivo è semplice: gli italiani si preparavano ad un lungo week end, che per molti si sarebbe concluso con la Festa della Liberazione del 25 aprile.

Non solo l’aria di ferie, ma anche la situazione politica ha aiutato a rallegrare gli animi. Il ministro del Welfare Elsa Fornero che ipotizzava un ritorno al lavoro per gli esodati, il presidente della Repubblica che incitava i giovani a risollevarsi ed i 430 miliardi di dollari stanziati dall’Fmi ai paesi in crisi erano ottime ragioni per vedere la giornata da un ottica positiva.

Anche il divertimento non è mancato il 20 aprile, tra Silvio Berlusconi che rivelava le “gare di burlesque” delle cene a base di bunga bunga ad Arcore e il clima prepartita della sfida tra Barcellona e Real Madrid.

Umore nero invece il 28 febbraio. L’accordo sulle liberalizzazioni per taxi e farmacie, che sembrava ormai concluso, non ha risollevato lo spirito del popolo del web. Insomma per innalzare gli animi e rendere l’allegria contagiosa, anche sulla rete, la vigilia della festa è d’obbligo. E se basta così poco per rendere la giornata migliore, allora una proposta a costo zero potrebbe essere avanzata in Parlamento: che sia festa tutti i giorni e per tutti. Sarebbe davvero questa la (semplice) soluzione per un popolo più felice ai tempi della crisi?