Sondaggio, carne di cavallo: costa la metà, la salute rischia doppio: giusto risparmiare?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2013 - 13:11| Aggiornato il 1 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Leggi manzo sull’etichetta, ma ti ritrovi a mangiare carne di cavallo. Carne equina che potrebbe contenere fenilbutazone o bute, un potente antidolorifico che mette a rischio la salute dell’uomo. Carne equina che costa la metà di quella di manzo, ma comporta un rischio doppio per la salute. La crisi spinge i consumatori a risparmiare a tavola e il pericolo si cela dietro un’etichettatura non chiara o addirittura alterata.

Il pericolo si nasconde nei cibi surgelati: hambuger, lasagne, ragù e moussaka. E non è un pericolo lontano, anzi. Dopo lo scandalo delle lasagne Findus in Gran Bretagna, la presenza di carne di cavallo e asino nei cibi surgelati si allarga in Europa. Irlanda, Svezia, Francia e Germania denunciano simili contaminazioni e in Italia la procura di Torino ha aperto un’inchiesta.

Ad essere pericolosa però non è la carne di cavallo in sé, alimento molto diffuso. La carne usata per preparare i cibi congelati e preconfezionati non è controllata e l’insidia sono i farmaci che potrebbe contenere. A dare l’allarme è sempre la Gran Bretagna, riporta il New York Times. Su 206 carcasse di cavalli esaminate 8 sono risultate positive al bute e 6 di queste sono state esportate in Francia.

La presenza di carne di cavallo al posto di quella di manzo potrebbe poi essere “figlio” della crisi, secondo un blog del New York Times. A pesare sono le parole di Iulian Cazacut, direttore dello stabilimento di confezionamento della carne in Romania. Cazacut ha spiegato che le 427 tonnellate di carne equina acquistata è costata circa 1,2 dollari al chilogrammo. Un costo decisamente inferiore a quello della carne di manzo, il cui prezzo è di circa 5 dollari al chilogrammo.

Cazacut, della Doly-Com, respinge comunque ogni accusa: “Abbiamo rispettato ogni legge sull’etichettatura, non siamo responsabili degli errori degli altri”. Ma il risparmio, per chi produce piatti a base di carne è evidente. Così come il risparmio, in tempo di crisi, viene prediletto dai consumatori.

SALUTE A RISCHIO – Il fenilbutazone o bute è un antinfiammatorio usato per curare i cavalli che nell’uomo, se assunto in alte quantità, può causare anemia plastica, una patologia che blocca la produzione di cellule nel sangue nel midollo osseo. Globuli rossi, piastrine e leucociti vengono prodotti sempre meno, esponendo così il corpo a patologie ancor più gravi e, se non trattate per tempo, mortali.

Nonostante il ritrovamento del farmaco nelle carcasse dei cavalli, gli esperti inglesi tranquillizzano la popolazione. Considerando le dosi trovate nella carne un uomo dovrebbe mangiare tra i 500 ed i 600 hamburger di carne equina al 100% perché il bute possa diventare dannoso per la salute.

IL COSTO DEL RISPARMIO – La qualità costa, questa è il pensiero economico che vige. Il consumatore che punta al risparmio sarebbe quindi “consapevole” di correre un rischio, ma deve chiedersi qual è il costo che è disposto a pagare. “L’era del cibo a basso prezzo è, tristemente, finita”, scrive Laura Sandys  sul  The Times.

Risparmiare, un verbo tristemente d’obbligo in tempo di crisi, deve essere usato con cautela. Se si parla di cibo, il risparmio potrebbe celare un costo difficile da pagare: la propria salute.

Blitz quotidiano vi chiede: carne di cavallo, costa la metà ma la salute rischia doppio: giusto risparmiare?
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