Abete confermato presidente con plebiscito. Il calcio sceglie la continuità

Pubblicato il 14 Gennaio 2013 - 18:54 OLTRE 6 MESI FA
Giancarlo Abete (foto Ansa)

ROMA – Non che ci fossero dubbi visto che era il candidato unico. Comunque ora è anche ufficiale: Giancarlo Abete resta in cima alla Federazione Italiana Gioco Calcio, eletto per il secondo mandato consecutivo con un plebiscito.

Per il presidente uscente  (e rientrante) hanno votato il 94% degli aventi diritto mentre poco più del 5% ha lasciato in bianco la scheda.

Abete, quindi, si conferma il capo del calcio italiano per altri 4 anni. Il tutto mentre la Lega, sempre più divisa, un presidente non riesce ad esprimerlo. Eppure Abete, dopo diversi anni da vicepresidente, si gode il suo secondo mandato e in conferenza stampa spiega:  “Il calcio non è il male dell’Italia: dobbiamo affrontare un quadriennio difficile, cercheremo di fare il massimo”.

Sta di fatto che il calcio ha scelto la continuità. Anche se un presidente come Claudio Lotito vede la conferma di Abete in modo leggermente diverso: “Abete è la continuità nell’ottica del rinnovamento. Oggi si sono create le condizioni e innescate dinamiche che possono portare delle novità”.

Quali novità è presto per dirlo. Abete intanto si gode il plebiscito e annuncia che questo sarà il suo ultimo mandato:  “Sono contento per il risultato ottenuto – ha ammesso il presidente federale – saranno quattro anni difficili perché la situazione è complessa dal punto di vista valoriale ed economico. Darò il massimo per risolvere i problemi, poi non mi ricandiderò perché credo sia giusto fermarsi”.

Abete non ha dubbi al riguardo e, dopo aver affrontato scandali etici e difficoltà economiche, potrà affrontare l’ultimo mandato da una posizione di forza indiscussa: incassato alla vigilia il sostegno della Lega di B, Lega Pro, Lega Nazionale Dilettanti e Associazione Italiana Allenatori, al Marriott il presidente uscente ha trovato l’appoggio unanime delle altre componenti, dai calciatori agli arbitri fino alla Lega di A, che ha assicurato ad Abete il pieno dei voti (18 su 18 club accreditati) con le chiare prese di posizioni del presidente della Lazio Claudio Lotito (“Abete è la continuità nell’ottica del rinnovamento”) e del Napoli Aurelio De Laurentiis (“Sono contentissimo per questa conferma, Abete è una persona pacata, preparata, molto colta e ci aiuterà a modificare le cose non ancora modificate”): “Conosciamo i nostri problemi, non siamo irresponsabili – ha osservato il presidente della Figc – ma il calcio non rappresenta tutti i mali dell’Italia. Siamo al 4° posto nel ranking Fifa, siamo tra le migliori otto squadre europee con l’under 21, siamo sul podio mondiale del Futsal e abbiamo un milione e 400 mila tesserati, un terzo del numero totale dello sport italiano: dobbiamo accettare le critiche, ma anche rifiutare le generalizzazioni e la cultura della diffamazione a ogni costo, la demonizzazione di un mondo che rappresenta lo spaccato del paese, un movimento da 700 mila eventi l’anno. Le società professionistiche non ricevono un euro dal paese, ma versano allo Stato italiano 900 milioni di sole imposte: ecco, quando si critica il calcio italiano bisogna ricordare alcuni punti fondamentali, chi siamo e cosa rappresentiamo. Noi dobbiamo crescere, ma anche il paese lo deve fare”.