Alen Hadzic, molestò 3 ragazze: schermidore Usa confinato a Tokyo in hotel lontano dalla squadra olimpica

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 25 Luglio 2021 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA
Alen Hadzic, cattiva condotta sessuale: schermidore Usa confinato in hotel lontano dalla squadra

Alen Hadzic, cattiva condotta sessuale: schermidore Usa confinato in hotel lontano dalla squadra (foto Ansa)

Alen Hadzic, schermidore statunitense,  è tenuto lontano dal Villaggio Olimpico di Tokyo 2020 in seguito alle accuse di cattiva condotta ses*uale Ad accusare Hadzic, 29 anni, sono tre donne per episodi accaduti tra il 2013 e il 2015. Attualmente è confinato in un hotel lontano dal team degli Stati Uniti.

Alen Hadzic, la sospensione dal college

Secondo quanto riportato dal Sun, lo schermidore avrebbe molestato la prima donna quando erano nella squadra di scherma alla Columbia University. All’epoca era stato sospeso dalle autorità del college per 12 mesi.

Hadzic è accusato anche di aver palpeggiato un’altra donna nel 2015, sempre alla Columbia. Si era fermato con la sua auto e aveva invitato lei e un’amica nella sua abitazione.

Alen Hadzic, la difesa dello schermidore

Intervistato da Usa Today, Hadzic ha respinto le accuse e affermato: “Sono falsità. Non è la verità”. A giugno l’avevano provvisoriamente sospeso dall’US Centre for Safe Sport. Poi i dirigenti olimpici statunitensi hanno ricevuto l’ordine di autorizzare Hadzic a competere a Tokyo.

Un giudice aveva dichiarato: “La partecipazione di Hadzic non penso possa danneggiare la reputazione degli Stati Uniti o della scherma. Per questi motivi, la sospensione temporanea è revocata in quanto non giustificata dai fatti e dalle circostanze delle accuse”.

Alen Hadzic, le sue parole

Ma ad Hadzic è stato comunque ordinato di non avvicinarsi a nessuna delle tre denuncianti ed è arrivato in Giappone il 18 luglio, due giorni dopo i suoi compagni di squadra. Lo schermidore ha detto che non si è mai avvicinato ai compagni, nemmeno in occasione dei pasti, e aggiunto: “Non avevo idea di come sarebbe stata l’atmosfera fino a quando non sono arrivato a Tokyo”.

“Ma tutti gli allenatori mi hanno stretto la mano e si sono congratulati con me per aver formato la squadra. “Tutti gli schermidori che pensavo avrebbero avuto paura di parlare con me, si sono avvicinati e mi hanno salutato. Anche le donne”