Alex Schwazer positivo al doping? Il suo avvocato: “Falso e mostruoso”

di Danilo Meconio
Pubblicato il 22 Giugno 2016 - 08:03 OLTRE 6 MESI FA
Alex Schwazer

Alex Schwazer

ROMA – Terremoto nell’atletica leggera italiana. Alex Schwazer ci sarebbe (condizionale d’obbligo in attesa di conferme ufficiali) ricascato. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport nell’edizione del 22 giugno il marciatore Alex Schwazer è stato trovato nuovamente positivo al doping. Già squalificato per uso di eritropoietina (epo) prima delle Olimpiadi di Londra 2012 e tornato a gareggiare l’8 maggio scorso, l’atleta altoatesino, 31 anni, non avrebbe superato un controllo fatto a inizio anno durante la sua preparazione per il rientro.

Per ora però non ci sono conferme ufficiali, anzi. “Si tratta di accuse false e mostruose”, è il commento dell’avvocato Gerhard Brandstätter, legale del marciatore Alex Schwazer che – secondo quanto riporta un articolo della Gazzetta dello Sport – è stato nuovamente testato positivo durante un controllo antidoping. “Ora è successo quello che Alex ha sempre temuto, ma noi ci difenderemo e faremo causa”, ha aggiunto Brandstätter, annunciando in giornata una conferenza stampa.

Schwazer dopo la confessione, la squalifica e il pentimento si era affidato per il rientro a Sandro Donati, uno dei massimi esperti della lotta contro il doping. Ma stando all’indiscrezione di Gazzetta, neppure questo sarebbe servito. A questo punto il marciatore azzurro è virtualmente fuori da Rio e in caso di conferma rischia una squalifica pesantissima che gli chiuderebbe la carriera. 

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Finita di scontare la squalifica di tre anni e mezzo per la positività all’Epo riscontrata prima dei Giochi Olimpici di Londra nel 2012, Schwazer era tornato in gara lo scorso maggio nel Mondiale a squadre di marcia di Roma, dove aveva vinto la 50 chilometri ottenendo il tempo di qualificazione per l’Olimpiade di Rio de Janeiro 2016. Il suo rientro e la convocazione per i Giochi brasiliani avevano scatenato diversi malumori anche all’interno dell’atletica azzurra, con il campione del mondo del salto in alto indoor Gianmarco Tamberi che aveva apertamente dichiarato di non volere in squadra l’altoatesino per il suo precedente con il doping .

A difesa di Schwazer e del suo diritto di partecipare all’Olimpiade di Rio dopo aver scontato interamente la pena sportiva e aver scelto come allenatore un’icona della lotta al doping come Sandro Donati, con il quale il marciatore si allena da oltre un anno, si sono schierati in questi mesi sia il presidente del Coni Giovanni Malagò , sia il numero uno dell’atletica italiana Alfio Giomi , secondo il quale il marciatore altoatesino avrebbe potuto rappresentare l’arma in più dell’Italia a Rio de Janeiro. Se le indiscrezioni della Gazzetta dello Sport si mostrassero fondate, del resto, per Schwazer l’Olimpiade resterebbe soltanto un sogno.