Calcio: un algoritmo di Bloomberg prevede i risultati delle partite. Anche quelle vendute?

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 19 Settembre 2012 - 18:40 OLTRE 6 MESI FA
ESports Match Analysis, l’algoritmo di Bloomberg che prevede i risultati delle partite

NEW YORK – Ci voleva Bloomberg per brevettare qualcosa che è il sogno degli scommettitori di tutto il mondo: un algoritmo che prevede il risultato delle partite di calcio. Bloomberg è il punto di riferimento per le informazioni sul mondo finanziario, ma dagli indici azionari al pallone il passo è breve e il metodo è lo stesso. L’algoritmo infatti, BSport Match Analytics (raggiungibile dalla sottosezione “football” dello sport di Bloomberg), analizza un’enorme quantità di dati raccolti dai più importanti campionati europei e li processa per calcolare le probabilità che una partita finisca 1, X o 2.

Scrive Vito Lops sul Sole 24 ore:

Si pone l’ambizioso obiettivo di prevedere i risultati degli incontri di Serie A, Premier League, Liga, Ligue.1 e Bundesliga. Scandagliando numeri su numeri: dai precedenti tra le due squadre agli ultimi risultati delle stesse, ma anche cartellini gialli e rossi, calci d’angolo, tiri in porta, possesso palla, chilometri percorsi: le singole squadre vengono vivisezionate per estrapolarne il probabile rendimento in campo in occasione della prossima partita, e condividerlo con i propri abbonati.

L’algoritmo, consultabile gratis per le prime settimane, poi sono 4 sterline al mese, non lavora sulle formazioni ma sulle rose, ovvero su tutti gli elementi di una squadra, senza tenere conto di chi rimane in panchina e chi va in campo. Restano fuori dai calcoli anche variabili non indifferenti come gli infortuni, lo stato di forma fisica e quello mentale (Gattuso depresso vale zero, Totti o Pirlo no). Altro elemento che sfugge all’algoritmo sono le motivazioni. La Fiorentina in lotta salvezza nel campionato scorso ha battuto a San Siro il Milan in lotta scudetto. Quale sistema matematico può calcolarlo?

Un altro fattore X refrattario alla matematica, oltre alla fortuna (la palla è rotonda, i rimbalzi imprevedibili…) e agli arbitri, è il fatto che da una vita – non solo in Italia – calciatori, allenatori e società si vendono le partite. Restando in Italia, dal 1980 ad oggi di scandali ne sono scoppiati ma è finito sempre con gli imputati che hanno continuato a giocare (diventando anche campioni del Mondo) e i delatori esclusi dalla partita (vedi il caso di Simone Farina).

Qui il background finanziario di Bloomberg potrebbe servire: gran parte della storia dei campionati è stata scritta da delle “transazioni”. Basterebbe solo un algoritmo in grado di calcolarle e prevederle. Certo però che non c’è nulla di più sfuggente dell’insider trading.