Calciopoli, Agnelli: Figc? Qualcuno ha coscienza sporca

Pubblicato il 22 Maggio 2011 - 20:33| Aggiornato il 25 Maggio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Andrea Agnelli (LaPresse)

TORINO, 22 MAG – Andrea Agnelli va all’attacco: e’ passato oltre un anno da quando la Juventus ha presentato il proprio esposto alla Federcalcio su Calciopoli, e segnatamente sullo scudetto del 2006 assegnato a tavolino all’Inter. Dodici mesi e dodici giorni esatti dopo, senza alcuna risposta giunta da via Allegri, il presidente bianconero parte alla carica. ”Se e’ piu’ di un anno che l’abbiamo presentato e ancora non abbiamo visto nulla muoversi evidentemente e’ perche’ qualcuno ha la coscienza sporca”, punge Agnelli.

Che ha scelto il giorno della convention annuale con tutti gli Juventus Club Doc del mondo per piazzare l’affondo ai vertici federali, parole rese note anche attraverso un post su Twitter. L’attacco juventino viene recepito con fastidio dall’Inter che replica con il presidente Massimo Moratti dai microfoni di Sky: ”Sono problemi di Agnelli con la federazione. Non vedo perché debba entrare in questa polemica. C’é una tale aggressività in giro che non mi piace fomentarla”.

Moratti lascia la palla alla Federcalcio ma le parole del n.1 juventino sono destinate a riaprire con fragore la questione. D’altronde la scelta di ripartire in quarta non e’ casuale: calciopoli e’ un nervo scoperto di tutto il popolo juventino che chiede a gran voce ”giustizia” sul tricolore del 2006 alla luce delle nuove intercettazioni che coinvolgono proprio i dirigenti dell’Inter.

Elementi, questi, che costituiscono le fondamenta dell’esposto presentato dal club torinese a Figc, Coni e Procura federale il 10 maggio 2010. Nel documento si faceva notare ”l’esistenza di una fitta rete di contatti tra esponenti della societa’ beneficiata dell’assegnazione a tavolino dello scudetto 2005-2006 e tesserati del settore arbitrale. Tali contatti rappresentano, secondo i criteri adottati dalla Procura Federale nel giudizio a carico della Juventus, la violazione dei principi di lealta’, probita’ e correttezza sanciti dall’articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva”.

Agnelli cosi’ ha voluto ribadire l’attenzione della societa’ sull’argomento, proprio nel giorno in cui si conclude un’altra stagione negativa sotto il profilo dei risultati sportivi. E’ la seconda volta nel giro di dodici giorni che il club bianconero fa sentire la sua voce. Il 10 maggio scorso, infatti, aveva ”celebrato” il primo anniversario dalla presentazione del ricorso con un comunicato apparso sul sito in cui si sottolineava che ”il decorrere del tempo non ha minimamente affievolito l’attenzione della societa”’ su tali vicende, aggiungendo che ”al rispetto per l’autonomia degli organi di giustizia sportiva fa da contrappeso il senso di responsabilita’ nei confronti di milioni di tifosi che da troppo tempo attendono una semplice risposta”.

”La parita’ di trattamento – aveva rilevato la Juve – deve sempre essere prerogativa della giustizia, in ogni sede, ordine e grado di giudizio”. Oggi il secondo atto, in attesa della risposta della Federcalcio, in attesa della prossima puntata. Agnelli incassa il plauso dei tifosi.

“La Figc – dice Paolo Bertinetti, presidente dell’Associazione Nazionale Amici della Juventus – fu fulminea nel 2006 nell’agire per decapitare la Juve. Mentre ora che è evidente in modo inequivocabile nelle intercettazioni la presenza di tutti i dirigenti delle principali squadre italiane, volutamente non procede contro di loro. Il fatto che la Federcalcio non trovi il tempo per fare ciò che dovrebbe – conclude – certamente avvalora quando detto dal presidente Agnelli e legittima l’idea che sia ancora peggio di così” .