Atalanta-Juventus, una tranquilla notte di follia inutile

Pubblicato il 9 Maggio 2013 - 08:27 OLTRE 6 MESI FA

BERGAMO – E’ un mercoledì sera di campionato. Mancano 3 giornate alla fine. Ci si gioca la salvezza, un posto in Champions League o in Europa League. Si cercano di raggiungere gli ultimi obiettivi stagionali. Momenti decisivi insomma. Ma non per Atalanta e Juventus. Non per loro. Entrambe non hanno nulla da perdere, né da vincere. I bianconeri sono campioni d’Italia, i bergamaschi salvi. Non matematicamente, ma salvi. Lo saranno poi a fine partita grazie alla sconfitta del Palermo. Dovrebbe essere una partita di quelle classiche di fine campionato. O brutta, o bellissima, con tanti gol. E invece l’Italia calcistica vive il suo ennesimo momento di follia. Una follia inutile. 

Si comincia alle 19.30, quando alcuni tifosi bianconeri sono scesi dai pullman incolonnati nel traffico ai semafori di viale Giulio Cesare e via Crescenzi a bergamo e hanno iniziato a lanciare oggetti contro gruppi di tifosi nerazzurri. Sono intervenute le forze dell’ordine con i lacrimogeni e l’ordine è stato ristabilito. Dopo mezz’ora sono tornati alla carica gli ultrà atalantini che hanno cercato di entrare nel piazzale della curva Sud sempre dal lato di via Giulio Cesare facendo intervenire carabinieri e Polizia. Una donna è stata ferita dal lancio di una bottiglia in testa. Non è grave. La città è andata in tilt: dal centro in direzione dello stato il traffico è rimasto praticamente paralizzato.

La situazione, però, non è migliorata durante la gara:i tifosi juventini si sono esibiti in un lancio di oggetti, addirittura di pezzi di gradinate, verso il campo. Fumogeni hanno continuato a volare da una curva e dall’altra. Alle 21.15 le autorità hanno deciso per la sospensione della partita. I giocatori della Juventus e l’allenatore Antonio Conte (che a fine partita non si presenterà perle interviste) sono andati sotto il settore dei tifosi della Juventus per ristabilire la calma. Il tecnico bianconero parla con i tifosi: “Basta, basta, non rispondete”. Poi perde definitivamente la pazienza: “Che cazzo lanci, deficiente”, urla.

Momenti di follia inutile tra due tifoserie che certo non si amano, ma poi ti domandi se la vera distanza col resto d’Europa sia solo una questione puramente tecnica oppure il perchè se in Italia al massimo arriva un emiro taroccato.

Foto Ansa