Atletico Roma-Nocerina 2-3: primo ko per i capitolini

Pubblicato il 10 Ottobre 2010 - 22:40| Aggiornato il 22 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Atletico Roma-Nocerina 2-3, gol: Negro 2 (N), Catania (N), Franchini (AR), Ciofani rigore (AR).

Partita d’alta classifica tra i padroni di casa dell’Atletico Roma e gli ospiti della Nocerina. I romani sono reduci da sei vittorie consecutive e devono recuperare il match casalingo contro il Lanciano.

Nonostante le premesse della vigilia la Nocerina parte forte e riesce a portarsi in vantaggio nel primo tempo con un bel gol di Negro. La formazione di casa non esprime il consueto gioco offensivo ma riesce ugualmente a giungere al pareggio con Franchini.

La difesa dell’Atletico Roma sbanda pericolosamente e nella ripresa  gli ospiti riescono  a portarsi sull’insperato risultato di 2-1 con gol di Catania. La Nocerina gioca sul velluto e a dieci minuti dal termine realizza il punto del  3-1 con Negro. La rabbiosa reazione dei romani vale nel finale di partita il gol del 2-3 di Ciofani su calcio di rigore.

Posticipo dell’ottava giornata del campionato di Lega Pro Prima Divisione.

Nel girone B di 1/a divisione, in attesa di Atletico Roma-Nocerina stasera, vincono Taranto e Gela, entrambe per 2-1, su Lucchese e Foggia. Andria-Virtus Lanciano 0-0; Juve Stabia-Viareggio 1-0; Pisa-Cavese 1-0; Siracusa-Barletta 1-0; Ternana-Foligno 0-2.

Atletico Roma 18; Taranto 16; Gela 15; Virtus Lanciano 14; Benevento 13; Nocerina 12; Foligno e Foggia 11; Cosenza, Pisa, Juve Stabia e Lucchese 10; Andria 9; Viareggio e Ternana 8; Siracusa e Cavese 6;Barletta 4.Domani Cosenza-Benevento.

Sfida ad alta tensione quella che andrà in scena allo stadio Flaminio di Roma tra Atletico Roma e Nocerina. Mister Incocciati ha lavorato molto in settimana sugli assetti tattici e soprattutto sulla velocità della manovra, apparsa abbastanza lenta nelle ultime uscite. Nessun problema di organico per i bianco blu capitolini che possono disporre di tutti gli effettivi.

Qualche problema lo palesa invece il tecnico Auteri (squalificato per la gara odierna) che deve fare i conti con alcune defezioni. Ancora dubbi in attacco per il tecnico rossonero, dove verosimilmente si deciderà all’ultimo momento su chi far scendere in campo dal primo minuto. In casa rossonera si punta molto sui ritmi partita. Auteri ha detto a chiare lettere che per aver ragione dell’Atletico Roma bisogna alzare i ritmi di gioco che i romani appaiono soffrire, essendo, a detta del tecnico rossonero, alquanto compassati.

Questa settimana vorrei affrontare il discorso legato alla riforma dei campionati. Nel mese di agosto scorso dopo la disfatta del calcio Italiano e, in particolar modo, di quello di “Terza Serie”, il Consiglio Federale della FIGC costituiva commissione per la riforma dei campionati, la cui gestione veniva affidata al Presidente della Lega Pro, rag. Mario Macalli. Questo costituiva sicuramente un segnale di stima della FIGC nei confronti del dirigente cremasco il quale dichiarava immediatamente di volersi mettere all’opera per dare vita alla “Seconda Repubblica” del calcio italiano. Si era parlato, sempre in agosto, di voler dare vita al più presto alla suddetta rivoluzione che avrebbe dovuto esser applicata in tempi strettissimi, addirittura, già dalla prossima stagione per evitare l’ecatombe di società che si era verificata alla conclusione della stagione sportiva passata.

Ottime sicuramente le intenzioni ma, ad oggi, poco o nulla si è mosso in questa direzione perché, a quanto mi risulta, la Commissione è stata convocata già due volte ma assenze importanti al tavolo delle trattative hanno, di fatto, impedito che il progetto prendesse il via. Il problema fondamentale da sviscerare riguarda la metodologia con cui ridisegnare le quote di partecipazione delle società professionistiche all’interno delle 4 Leghe ed i meccanismi di retrocessione e promozione. Quanto ai ripescaggi si era anticipato un moderato e misurato ricorso a questa pratica della quale si era abusato non poco negli anni passati trattandosi di procedura che presenta, a mio parere, più lati negativi che positivi per il calcio italiano. Troppo spesso, infatti, hanno approfittato di questa possibilità società prive di storicità e solidità finanziaria che non sono state in grado di reggere il duro impatto con il mondo del professionismo nel quale i costi sono raddoppiati per via della contribuzione previdenziale.

Quanto alla Lega Pro, qualcuno aveva proposto di iscrivere in Prima Divisione le formazioni Primavera delle società di Serie A, con possibilità di fare giocare “fuori quota” provenienti dalla prima squadra, sulla scorta del modello tedesco o spagnolo, dimenticando, tuttavia, che siamo in Italia dove il campanilismo e la tradizione impongono altre regole. Personalmente non ritengo percorribile questa soluzione per il semplice fatto che, da un lato, si rischierebbe di ridurre la “Terza Serie” ad una sorta di “Campionato delle Riserve”, dall’altro, che l’introduzione di queste compagini toglierebbe il senso della attuale competizione. Credo che sul punto l’Aic non potrà esser d’accordo poiché la diminuzione ulteriore delle squadre potrebbe provocare l’aumento del fenomeno della disoccupazione sportiva che, già da questo campionato, ha iniziato ad allarmare vista la presenza di 5 squadre in meno nei campionati professionistici rispetto allo scorso anno.

Certo è che tutto dovrà esser preceduto dalla riforma dello Statuto della Figc, stante la pregiudizialità di questa novella rispetto a quella dei campionati, la cui presidenza è stata affidata al Carlo Tavecchio che, come Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, ha più volte dato saggio di esser un dirigente federale molto abile.

Ciò premesso ritengo che i problemi nei fatti siano maggiori di quelli rappresentanti inizialmente a parole stante sia le difficoltà di trovare un punto di incontro tra le varie Leghe, quanto l’opportunità di tutelare gli interessi degli attuali lavoratori del mondo del calcio della Lega Pro, i quali potranno esser i primi a risentire di un eventuale ridimensionamento degli organici. Il problema vero è, tuttavia, che le lentezze croniche della politica non potranno esser d’aiuto alle società che affrontano il campionato in corso del quale il Presidente della Lega Pro aveva presentato un quadro piuttosto preoccupante alla vigilia della competizione, stante la seria difficoltà economica in cui versa l’intero movimento calcistico.

Alla luce della situazione rappresentata credo, pertanto, che sia già tardi per pensare di potere applicare, a breve termine, una riforma dei campionati professionistici. L’importante è che non rimanga chiusa in qualche cassetto come accadde già anni addietro e che, ove dovesse vedere la luce, si tratti di un lavoro teso a valorizzare i campionati di “Terza Serie”, che sono quelli in cui la crisi economica oggi mette maggior tensione.

Comunque vi terrò informati.

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