Balotelli segna, esulta e abbraccia la mamma: “Domenica viene papà? Ne faccio 4”

Pubblicato il 29 Giugno 2012 - 01:07 OLTRE 6 MESI FA

VARSAVIA – Onora il padre e la madre. Mario Balotelli ha osservato il proprio comandamento, al termine di una notte che e’ diventata tutta sua. ”La gioia piu’ bella e’ stata abbracciare mamma Silvia, a bordo campo: c’era lei e ho fatto due gol, se domenica a Kiev viene anche papa’, ne faccio quattro alla Spagna”, dice con faccia da spaccone. La stessa che ha messo in mostra al secondo gol, insieme al torace possente. Via la maglia, fermo in mezzo al campo come un pugile che ha inferto il suo ko, gli occhi feroci.

”Mi hanno chiesto tutti di esultare, dico i compagni, e io l’ho fatto: al secondo gol non c’era niente da dire. Solo da guardare”. Guardate chi sono io, ecco il messaggio lanciato al mondo da questo ragazzo inseguito dalla sua fama, nel bene e nel male. E a tratti attraversato da inattese malinconie. Come a fine partita, tutti i compagni a schizzare in campo, a saltare, ad abbracciarsi, e lui fermo in piedi davanti alla panchina, la testa poggiata sul tetto, gli occhi socchiusi e poi il sospiro di sollievo.

Prima di abbracciare mamma Silvia. ”E’ stata la mia partita piu’ bella, per le emozioni”, dice il ragazzo cui rimproveravano di non emozionarsi mai. Lo ha fatto per la notte che tutti aspettavano da lui, e che alla fine e’ arrivata. Due gol tutti insieme, per entrare nella storia della partita infinita tra Italia-Germania. Difficile anche per Mario il freddo non tirare fuori tutto quello che hai dentro. Gia’ il primo gol, quel colpo di testa su assist di Cassano, aveva aperto il mondo dentro di Mario. La maglia azzurra scossa, la corsa rabbiosa verso il compagno che l’aveva mandato in rete.

”Mi ha dato una grande palla. Sul secondo invece non ho tirato ripensando a quando mi rimprovero’ contro la Spagna: ho tirato, e basta”. Fare sempre quel che la testa gli dice, eccolo l’altro personalissimo comandamento dell’uomo di questo Italia-Germania. Per questo non riesce a pensare alla finale di domenica. ”Ora non so come sara’ la finale, spero solo sia meglio di stasera”. Anche domenica sera, a Kiev, si carichera’ come fa sempre. Le cuffie in testa, la musica ”dell’amico Drake” nelle orecchie. E poi i saluti ad amici e parenti in tribuna.

”Tutto questo mi da’ forza”, dice, come se ne avesse bisogno al di la’ dei muscoli. ”Diventare capocannoniere dell’Europeo? Il mio obiettivo e’ prima divertirmi, e poi segnare. Pero’ questo puo’ essere un anno fantastico, dopo la Premier vinta l’Europeo…”. Magari con un’esultanza nuova. ”Per quella di stasera – scherza salutando, prima di andare via – qualcuno si e’ arrabbiato, avra’ visto il mio fisico ed e’ diventato geloso…”. Sbruffone e bambino, il mix perfetto nella notte di Balotelli.

(Foto Ansa)