Bari calcio: meglio De Laurentiis o Lotito? La cordata locale (con Cairo) perde quota

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Luglio 2018 - 09:13 OLTRE 6 MESI FA
Bari calcio dopo fallimento: meglio De Laurentiis o Lotito? La cordata locale (con Cairo) perde quota

Bari calcio: meglio De Laurentiis o Lotito? La cordata locale (con Cairo) perde quota (foto d’archivio Ansa)

BARI – Meglio De Laurentiis o Lotito? Per strada e sui forum non si parla d’altro: il Bari oggi conoscerà il proprio futuro e in pole position per rilevarlo ci sono proprio gli attuali presidenti di Napoli e Lazio [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. La Commissione valutatrice (che fa fede al sindaco Decaro) deve ora decidere a quale cordata affidare la guida della nuova società, che dopo il fallimento ripartirà dalla serie D.

I primi a proporsi sono stati degli imprenditori pugliesi, la cui cordata pare essere sostenuta dal patron del Torino, Urbano Cairo (il rumors si è sparso negli ultimi due giorni). Lotito è ufficialmente sceso in campo nelle ultime 24 ore, presenziando in lungo e in lagro sulle emittenti pugliesi e annunciando il suo progetto di rifondare la società da zero per riportare il Bari “dove compete”. Ma la notizia che si è diffusa a macchia d’olio la sera del 30 luglio ha davvero del clamoroso: Aurelio De Laurentiis sta mettendo su la Società Sportiva Città di Bari con la quale vuole provare ad accaparrarsi il club che fu dei Matarrese.  Tra i tifosi è cominciato il tifo per questa o quella cordata.

Perché Lotito.

Al presidente della Lazio molti tifosi baresi contestano quanto fatto con la Salernitana: una società che è diventata una sorta di satellite della Lazio, costruita per restare impantanata nella serie B senza mai provare l’assalto alla serie A. Una società in cui far giocare i giovani del vivaio biancoceleste, una sorta di svezzamento tra i professionisti. I tifosi di Lotito riconoscono però l’ottimo lavoro manageriale svolto alla Lazio: una società rilevata piena di debiti e oggi modello virtuoso del calcio italiano (50 milioni di attivo nell’ultimo anno), nonostante sia tornata costantemente ai vertici della serie A. Struttura societaria solida, rete di talent scout che consentono di acquistare futuri campioni a basso costo per poi rivenderli a peso d’oro.

Perché De Laurentiis.

Molti preferirebbero il presidente del Napoli: innanzitutto perché rispetto a Lotito viene visto meno come “uomo del palazzo”, con meno agganci in Federcalcio e strutture affini. Da queste parti i 30 anni di gestione Matarrese si sentono ancora, eccome. De Laurentiis in tal senso potrebbe diventare il simbolo del riscatto del Sud contro il potere del Nord. E poi ha già dimostrato col Napoli di sapere compiere la scalata dai bassifondi della serie C ai fasti della Champions League (pur tenendo ben distinte le differenze di blasone e bacino tra le due città).

Perché la cordata locale.

Per loro tifa la minoranza dei tifosi: ci sono questioni di cuore (nessuno come un indigeno può tenere alla sorte del club, inoltre molte ex bandiere biancorosse si sono schierate al fianco di questa soluzione mettendoci la faccia) e soprattutto la paura di non poter mai risalire fino alla serie A né con Lotito né con De Laurentiis. Infatti nella stessa categoria non possono militare due squadre con la stessa proprietà. Ma sono in tanti a non volere la cordata locale, lamentando la scarsa capacità progettuale degli imprenditori di casa nostra (i casi Paparesta e Giancaspro hanno scottato e non poco la piazza).