Bari: il difensore Masiello lancia un piatto e ferisce Crescenzi, la squadra lo licenzia

Pubblicato il 24 Agosto 2011 - 14:57 OLTRE 6 MESI FA

BARI – Il difensore del Bari, Salvatore Masiello, nel prepartita di Bari-Avellino ha lanciato un piatto contro un suo compagno durante un litigio, ha colpito in pieno Alessandro Crescenzi e gli ha procurato una ferita profonda che verrà ricucita con 50 punti di sutura. La squadra ha quindi deciso di licenziarlo.

L’episodio, appunto, è avvenuto domenica sera, prima della partita di Coppa Italia, vinta poi dal Bari per 4 a 0. La squadra è a cena, partono gli scherzi racconta ‘Il Corriere della Sera’, qualche sfottò non piace, si accende la miccia e Masiello prende di mira soprattutto il secondo portiere Zlamal. Ma di mira, evidentemente, Masiello non ne ha molta, almeno con le mani. Prende infatti un piatto in mano e lo tira verso il portiere ma, involontariamente, colpisce Alessandro Crescenzi. Risultato? Crescenzi ne esce malissimo, con una ferita al braccio per cui servono 50 punti di sutura.

E’ la goccia che fa traboccare il vaso per la società che già con Masiello aveva avuto dei problemi. L’ultimo episodio non è nemmeno quello del piatto: risale proprio a domenica sera, durante la partita Bari-Avellino, quindi dopo il lancio del piatto. Gli animi evidentemente erano già molto agitati. In campo Masiello litiga con il compagno Marotta: oggetto del contendere, un rigore da tirare. La spunta Masiello. Prende la palla, si posiziona sul dischetto e lo sbaglia. Risentito se ne va dal campo e non saluta neanche il pubblico a fine gara. E sarà così che se ne sarà andato, che avrà salutato per l’ultima volta il pubblico dei tifosi baresi. La società ha deciso infatti di recidergli il contratto. Già lunedì, il direttore sportivo Guido Angelozzi aveva pensato a rimpiazzarlo: ha raggiunto l’accordo con il Siena per il prestito del terzino destro Agostino Garofalo. Con l’occasione non si è lasciato sfuggire un messaggio per Masiello: “Qualcuno della squadra deve capire che non è indispensabile e si deve dare una regolata”.