Basket-mercato: Kobe Bryant al Bologna

Pubblicato il 1 Ottobre 2011 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA

Kobe Bryant (Foto LaPresse)

Bologna – Un gigante dal talento scritto nel Dna, con l’Italia da sempre nel cuore. Il destino di Kobe Bryant torna a intrecciarsi con il BelPaese, perche’ la stella dell’Nba, classe ’78, una carriera con tante luci e qualche ombra, sponsor milionari e una fama che lo insegue in tutto il pianeta, e’ nel piccolo stivale baciato dal sole e abbracciato dal Mediterraneo che ha sempre detto di avere in fondo la sua seconda casa.

Tutto merito di quei sette anni trascorsi da ragazzino proprio in Italia per seguire papa’ Joe, cestista di ottima fama, che dal 1984 al 1991 lascio’ l’Nba per vestire le maglie di Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia.    E ora tocca a Kobe – i genitori scelsero per il predestinato del basket il nome del filetto di bue massaggiato giapponese che mangiarono proprio prima di concepirlo – far sognare l’Italia che spera di vederlo giocare almeno un po’ da queste parti. ”In Italia ho imparato la passione per la vita, per la famiglia, per i figli: per questo la porto nel cuore” ha sempre detto il cestista, 33 anni compiuti il 23 agosto, nato a Filadelfia, adottato da Los Angeles visto che dal ’96 indossa la maglia giallo-viola dei Lakers.

Il suo talento, che lo ha portato a vincere anche l’oro olimpico a Pechino con il Dream team Usa, si era cominciato a vedere proprio in Italia, quando prima delle partite del papa’ si divertiva in campo con qualche tiro. A differenza di molti altri coetanei, in qualsiasi sport si cimentasse, su un campo o per strada, Kobe vinceva sempre. Nello sport eccelleva sempre e avrebbe anche tentato la carriera calcistica se fosse rimasto in Italia dove in quegli anni il suo idolo era il centrocampista del Milan Frank Rijkaard. Amore per i rossoneri che Bryant continua ad avere, visto che non nasconde la sua simpatia per la squadra ora allenata da Allegri.

Rientrato in America dopo la parentesi italiana, il giovane Kobe ha continuato a primeggiare nello sport: un talento assoluto, che porto’ presto a fare emergere la squadra della Lower Merion Hogh School dai sobborghi di Fildalfia alla fama nazionale.Al punto che a 17 anni appena Bryant entro’ nell’Nba senza passare dai college. E da li’ non si e’ piu’ fermato: vincendo quattro titoli con il quintetto californiano, e mettendo insieme cosi’ tanti record da diventare uno dei simboli del basket americano, insieme a LeBron James, paragonato ai miti Michael Jordan e Magic Johnson.

”Ma per me – dice Bryant, sposato, due figlie – loro due sono stati i piu’ grandi di tutti i tempi”. Ma lui, Black Mamba come lo chiamano i tifosi per la capacita’ di fare magie, del basket e’ un vero asso. E ora prova a esportare il suo genio anche sul parquet italiano. Un destino che ritorna perche’ l”’Italia avra’ sempre un posto speciale nel mio cuore”. Finora faceva le vacanze a Positano, adesso c’e’ Bologna che lo aspetta.