Basket, i tifosi della Comense: “Nessun coro, la Wabara si scusi”

Pubblicato il 13 Aprile 2011 - 17:33 OLTRE 6 MESI FA
wabara

Abiola Wabara

COMO – La Federazione italiana Pallacanestro chiede ai giocatori di tingersi di nero per manifestare contro il razzismo ma, incredibilmente, i tifosi organizzati dei gruppi Eagles Cantù e Ultras Como in una nota chiedono ufficialmente le scuse di Abiola Wabara, la cestista della Geas Sesto San Giovanni che ha denunciato di essere stata oggetto di cori razzisti durante la partita con la Comense di una settimana fa.

”Siamo giunti ad una conclusione chiara ed inequivocabile – sostengono -: Abiola Wabara mente. Senza giri di parole, la questione è questa, non c’è stato alcun coro razzista”.

”Considerato che come spesso succede, la colpa di ogni nefandezza viene addossata ai famigerati ultras”, i due gruppi hanno voluto chiarire che al palasport non c’erano, e poi hanno accusato la Wabara di ”reclamare giustizia ma praticare furbizia”: ”Siamo giunti ad una conclusione chiara ed inequivocabile: Abiola Wabara mente. Senza giri di parole, la questione è questa, non c’è stato alcun coro razzista”.

”I cori razzisti, benché asseritamente ripetuti per tutta la partita – si legge nel comunicato – non li hanno sentiti gli arbitri che niente hanno riportato a referto ne’ sono stati sentiti dai dirigenti della squadra comasca ne’ dal migliaio di spettatori presenti. La verità è che la giocatrice, a fine partita è andata verso i tifosi con fare minaccioso e mostrando ripetutamente il dito medio, a quel punto probabilmente si è accorta di aver esagerato e di rischiare una squalifica e si è giustificata con la provocazione dei cori razzisti”.

I tifosi pertanto chiudono con due inviti: ”A chi era presente mercoledì, e può riferire quanto realmente successo, a farsi avanti e dichiararlo apertamente mandando una mail ai quotidiani locali e nazionali o scrivendo direttamente alla Questura; il secondo, ad Abiola Wabara, che porga le sue scuse a noi, a tutto il pubblico presente, alla Società Comense e, soprattutto, che si scusi con tutti coloro che vittime di cori razzisti lo sono stati davvero”.