Blatter, il presidentissimo della Fifa

Pubblicato il 1 Giugno 2011 - 19:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 1 GIU – Sudafrica, Brasile, Qatar, l'apertura alla tecnologia, le immancabili gaffe e qualche antipatia di troppo sempre malcelata. Tra scivoloni in mondovisione e marce indietro, l'occhio strizzato ai paesi piu' poveri per riceverne consensi elettorali, moviole e bacchettate agli arbitri, Joseph Blatter, colonnello dell'esercito svizzero, da 13 anni e' il 'dominus' del calcio mondiale e lo sara' anche per il prossimo quadriennio: un potere che non ha conosciuto battute d'arresto, sopravvissuto a scandali e polemiche che stavolta hanno tinto di giallo la sua rielezione. Ma anche quella che sembrava essere una bufera pronta a spazzare via il condottiero del pallone si e' risolta in un nulla di fatto: con l'eliminazione senza nemmeno scendere in campo del suo avversario. Gli scandali non hanno mai intaccato la sua popolarita', che cresce anche in Paesi dove il calcio prova a svilupparsi: il vecchio Sepp, classe 1936, resta sempre in sella e puntuale come un orologio svizzero si e' presentato per il suo quarto mandato alla presidenza della Fifa. Anche stavolta senza rivali, perche' l'unico che aveva provato a mettergli i bastoni tra le ruote, il qatariota Bin Hammam, si e' ritirato dalla corsa a pochi giorni dal voto, dopo essere finito sotto inchiesta – voluta da Blatter – per presunta corruzione. E cosi' a 75 anni lo svizzero – che dalla controinchiesta fatta partire dall'avversario e' uscito assolto – arriva da solo al traguardo in una federazione in cui il nuovo non riesce proprio ad avanzare. Un colonnello di ferro, saldamente attaccato alla poltrona nonostante i molti scossoni che ha dovuto fronteggiare in quasi tre lustri di governo. Laureato in Economia all'Universita' di Losanna, ha esordito nella dirigenza sportiva come segretario della Federazione svizzera di hockey. Nel 1975 l'ingresso alla Fifa: fino al 1981 come direttore tecnico e poi, per 18 anni, come segretario generale. L'8 giugno 1998 ha raccolto il testimone della presidenza dal brasiliano Joao Havelange, battendo l' allora presidente dell'Uefa Lennart Johansson; e nel 2002 si e' confermato al vertice: in entrambi i casi il voto ha avuto strascichi polemici, culminati anche nella denuncia del presidente della federcalcio somala, che disse di aver ricevuto un'offerta di 100mila dollari in cambio del voto a Blatter. Nel 2002 esplose la crisi della Isl, la societa' che gestiva il marketing della Fifa: fu presentato un dossier, ma il caso non fini' in Tribunale. E Blatter e' rimasto sempre in piedi. Nel suo triplice mandato, in cui ha lavorato per fare proseliti tra i paesi in via di sviluppo (ha voluto strenuamente i Mondiali in Sudafrica del 2010 e vuole vivere da presidente anche quelli brasiliani del 2014), non sono pero' mancati alcuni scivoloni clamorosi: come nel 2006, quando Blatter non sali' sul podio per premiare in Germania l'Italia campione del mondo: un' assenza che non passo' inosservata e che scateno' la polemica anche nei mesi seguenti. Blatter si era gia' fatto notare per alcune dichiarazioni anti-Italia nella partita con l'Australia vinta dalla Nazionale con rigore di Totti in extremis: aveva detto che erano gli emergenti Aussie a meritare il passaggio di turno. Salvo poi fare marcia indietro e dire di essere stato frainteso. Cosi' come la mancata consegna della Coppa nelle mani di capitan Cannavaro: voleva evitare i fischi dei tifosi. Tardive arrivarono le scuse: ''Lippi un maestro e l'Italia e' nel mio cuore'', le parole sei mesi dopo la notte di Berlino. E aveva storto il naso anche quando l'italiano Fabio Capello fu scelto dagli inglesi come ct della Nazionale. Tra le gaffe anche la definizione di ''moderna schiavitu''' per la condizione dei calciatori legati ai club da contratti lunghi: esternazione che sollevo' un vespaio di polemiche. Quanto ai Mondiali, il Sudafrica resta una delle sue piu' grandi soddisfazioni: e ora punta dritto al Brasile e difende con i denti anche la Coppa del mondo del 2022 assegnata al Qatar. Il presidentissimo va avanti: altri quattro anni nel nome del colonnello Blatter.