Il team Lega, ‘bolide verde’ contro Montezemolo. Ferrari e Marchionne: parole con le ruote sgonfie

Pubblicato il 15 Novembre 2010 - 16:16 OLTRE 6 MESI FA

Luca Cordero di Montezemolo

Dopo il “toro rosso” di Vettel, il “bolide verde” della Lega. Il suicidio Ferrari pagato con la mancata vittoria del titolo piloti in quel di Abu Dahbi, fa finire al centro delle critiche il presidente della scuderia, Luca Cordero di Montezemolo.

Passano poche ore dal disastroso Gran Premio, infatti, e il leghista Roberto Calderoli si improvvisa ultrà del made in Italy e chiede la testa del presidente: “La Ferrari è riuscita a perdere un Mondiale di fatto già vinto grazie alla demenziale strategia operata dai box. E visto che a perdere questo titolo Mondiale sono stati gli strateghi ai box e non certo l’ammirevole Alonso, chi è responsabile di questa disfatta deve andarsene e quindi ci si aspettiamo le dimissioni di Luca Cordero di Montezemolo, il quale, al posto di fare il grillo parlante della politica senza beccarne mai una, dovrebbe invece cercare di imparare dagli altri come si fa a gestire una vittoria nel Mondiale. Ma nel frattempo Montezemolo, che ci ha fatto vergognare di essere tifosi della Ferrari, se ne vada subito da Maranello, evitando di fare ulteriori danni alla Rossa che tutti noi abbiamo nel cuore”.

Obiettivo politico  più che sportivo, quello di Calderoli visto anche che Montezemolo, giova ricordarlo, durante la gara non era neppure ai box, ma in albergo. Posto dal quale è obiettivamente difficile dettare una strategia in tempo reale. Prima ancora che il presidente Ferrarista risponda un collega di partito decide di dare man forte a Caderoli. E’ Roberto Castelli che aggiunge: “Se dovessi usare nei confronti della Ferrari e del dottor Montezemolo lo stesso metro di giudizio che egli usa nei confronti del nostro governo, dovrei dire che Alonso ha perso il mondiale a causa della gestione dilettantesca della corsa con il dottor Montezemolo ai box”. I due leghisti non lo dicono neppure tra le righe, non gradiscono l’atteggiamento “politicamente impegnato” di Montezemolo e, al primo flop, senza andare troppo per il sottile, attaccano.

Montezemolo, all’inizio sembra non voler rispondere e si limita a liquidare la polemica con un “parliamo di cose serie”. Poi, però, qualcosa scatta, complice forse l’amarezza per la sconfitta Ferrari e la risposta arriva, ed è velenosa: “Quando lo statista Calderoli nella sua vita avrà realizzato l’1% di quanto fatto in questi anni dalla Ferrari per il Paese in termini industriali e sportivi, a quel punto meriterà una risposta”. Non lo dice apertamente, ma allude ai 14 titoli messi in bacheca dalla Ferrari nei tempi della sua presidenza, iniziata nel 1991. Di dimissioni, ovviamente, neanche a parlarne.

La risposta di Montezemolo, invece, chiama in causa la controreplica di Calderoli che sposta decisamente la partita sulla politica, aperitivo di uno scontro ancora tutto da consumarsi. “”Il ct azzurro Marcello Lippi – spiega il leghista – dopo aver fallito ai Mondiali di calcio si e’ messo da parte con grande senso di responsabilità, mentre il mitico Montezemolo non soltanto non prende neppure in considerazione anche solo un’ipotesi di questo tipo ma addirittura ricorre al giochino della sua fondazione per insultare buttandola in politica, al posto invece di giustificare questa disfatta. Se Montezemolo intende fare politica allora scenda in campo ufficialmente, senza nascondersi dietro il paravento delle fondazioni – conclude – e vedremo se raggiungerà almeno l’1% dei consensi elettorali”.

La  Ferrari, invece,  in un comunicato piuttosto aspro difende il presidente: “Ci dispiace invece vedere che c’è qualche politico che, stando alla finestra, una volta è pronto a saltare sul carro del vincitore, l’altra reclama la ghigliottina quando le cose vanno male. E non capiamo nemmeno chi si compiace con l’autoflagellazione, chi si crogiola nella cultura del ‘tutto sbagliato, tutto da rifare’. Sono vizi molto italiani, che dovremmo imparare a scrollarci di dosso”.

Dal mondo Fiat anche l’amministratore delegato Sergio Marchionne fa da scudo a Montezemolo: “Mi sembrano del tutto ingenerose e offensive le battute sarcastiche, soprattutto di provenienza dal mondo politico, che sono piovute sugli uomini della Ferrari e in particolare su Luca di Montezemolo.  La Ferrari rappresenta nel mondo il meglio della tecnologia italiana. Le sue vetture sono considerate ovunque il simbolo di una Italia all’avanguardia”.

Al fuoco leghista contro Montezemolo si sottrae, invece, il ministro dell’Interno Roberto Maroni che spiega: “Come tutti ci sono rimasto male per una sconfitta inopinata dovuta a una casualità determinata da una scelta rivelatasi negativa. Ho sentito telefonicamente Montezemolo, che mi ha chiamato proprio per discutere di questo. La Ferrari è un team di altissima professionalità, purtroppo è andata così ma non è colpa del team”.