Bologna, Colomba: “Per me zero rispetto”

Pubblicato il 31 Agosto 2010 - 15:37 OLTRE 6 MESI FA

Ha poi replicato, una dietro l’altra, alle ragioni di Porcedda e Longo. ”Anche se devo fare un distinguo. Il presidente, a parte ieri sera, e’ sempre stato cordiale. Forse dovevamo confrontarci di piu’. Pero’ c’e’ un modo giusto di parlare e uno scorretto e scurrile”, con riferimento al consulente di mercato. ”Ha detto che un allenatore e’ un liquido? Per me e’ un solido, con un cervello che funziona, una sua sensibilita’ e deve poter collaborare con il suo contenitore”. ”Hanno detto che io credevo non avessero fiducia in me? I fatti lo hanno dimostrato, non saremmo qui”. Gli infortuni imputati ai suoi collaboratori? ”Gli unici sono stati Britos e Busce’. Per il resto c’e’ stata una gestione oculata. Gli altri sono ossei, mentre

Franco Colomba

giocatori sono arrivati con patologie pregresse”. Il giudizio negativo sull’acquisto di Mesto? ”Era con me alla Reggina. E’ forte e bravo. Ho solo detto che non era una priorita”’. Il rifiuto ad allargare lo staff? ”Non vedevo perche’ doveva entrare in un gruppo gia’ collaudato qualcuno che non conoscevo”. Il rimpianto per i suoi ex? ”Ho chiesto Raggi, Baronio e Guana. Ma poi ho voltato pagina”. Il problema e’ stato anche di comunicazione. Colomba ha detto di non essersi posto male, come gli e’ stato rinfacciato, ma di aver sempre manifestato le sue perplessita’ alla dirigenza, ”senza sbandierarle in pubblico. I panni sporchi si lavano in casa”. Lui invece, ha spiegato, le cose le ha apprese dai giornali o dai giocatori. ”Ad un allenamento mancava un calciatore. Ho chiesto agli altri dove fosse, e mi hanno spiegato che Bernacci stava facendo la borsa per andare via”. Ad un cronista che gli ha domandato come era stato trattato a Cagliari, dove era stato esonerato da Cellino, il tecnico ha risposto: ”Questa e’ una domanda interessante. Uguale a questi ultimi mesi”.