Buffon: “Situazione drammatica”. Parla del Governo, non di calcio…

Pubblicato il 8 Novembre 2011 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA

Gigi Buffon (LaPresse)

FIRENZE – La partita della Nazionale. Ma prima ancora il maltempo e la polemica su Napoli Juventus rimandata per pioggia e persino un pensiero alle difficoltà del Governo. Gigi Buffon, capitano della Nazionale, non si sottrae neppure alle domande sulla politica. Parlando prima dell’amichevole con la Polonia Buffon spiega: ”Alla gente non interessa se ci saranno o no scossoni al governo: interessa che si trovino soluzioni ad una situazione drammatica”.

”Stiamo – ha detto ancora il portiere azzurro – in un momento di grandissima difficoltà e questo e’ sotto gli occhi di tutti. Se arrivera’ uno scossone al governo o no cambia poco alla gente non interessa questo, ma che si trovino soluzioni ai problemi. Sfiducia nella politica, non ci si inventa politici in due giorni, se ami il tuo Paese e vuoi dire la tua serve un background di formazione”.

Quindi le polemiche sul maltempo e lo spostamento di Juve Napoli. ”Sono sincero – dice dal ritiro Buffon – ero a Napoli e a mezzogiorno e mezzo era impensabile giocare. Poi siamo partiti alle cinque e sembrava impossibile non giocare. Ma decisioni del genere si prendono molto prima, i tifosi si muovono in anticipo. Di fronte ad un evento così imponente, a temporali che ci mettono in ginocchio, a sette morti, il calcio deve avere l’umiltà di mettersi da parte. Poi – la conclusione di Buffon – si possono creare ad arte delle polemiche sulle comunicazioni di questa decisione o su altre procedure…”.

Infine un pensiero anche per l’allenatore della Juve Antonio Conte che sembra non aver gradito le troppe (sette) convocazioni dei bianconeri. ”Quando convocavano Conte in Nazionale, lui volava” scherza Buffon che poi aggiunge: ”Il ruolo di Conte ora e’ diverso: ha iniziato un lavoro ambizioso, sara’ dispiaciuto di doverlo interrompere per 10 giorni. Ma a tutti fa poi piacere avere un giocatore che va all’Europeo e segna cinque gol. E allora i club qualcosa devono pur cedere”.