Coppa Italia, Cagliari-Pescara 4-2: sardi agli ottavi di finale

Pubblicato il 5 Dicembre 2012 - 21:40 OLTRE 6 MESI FA
Coppa Italia, Cagliari-Pescara 4-2: sardi agli ottavi di finale

CAGLIARI, IS ARENAS – Quattro gol (e vittoria) al Pescara come risposta alle quattro reti subite domenica a Udine. Il re di coppa (Italia) e’ Thiago Ribeiro, autore della prima tripletta in Italia (aveva gia’ realizzato una doppietta con la Roma) e uscito dal campo tra gli applausi. In Brasile firmato tre volte gol in altrettante circostanze.

Ma la quarta se la gode tutta. ”Il pallone? E’ qui in valigia – racconta – ma da domani pensiamo al Chievo. Certo, una bella giornata: grazie anche a Ibarbo e Perico per gli assist”.

Ivo Pulga, allenatore dei rossoblu’, e’ contento due volte: per il passaggio del turno e in prospettiva-Chievo. ”Grande corsa, bella partita – dice – ci fa ben sperare per domenica. Non era facile andare cosi’ bene per atleti che finora hanno giocato poco. La risposta c’e’ stata”.

Una partita che restituisce a Pulga tre attaccanti in ripresa: Ibarbo, Thiago Ribeiro e Pinilla. ”Ci sara’ l’imbarazzo della scelta – spiega – tutti hanno fatto molto bene. Ceppelini, Pinilla, che si e’ arrampicato in cielo per fare gol, Ribeiro. E Ibarbo: sta raggiungendo la velocita’ che gli mancava, era solo una questione di preparazione, ma adesso ci siamo. Oggi ha fatto gli assist e gli e’ mancato solo il gol come ciliegina sulla torta”.

E adesso c’e’ il Chievo. Pulga non ha dubbi. ”E’ una nostra diretta concorrente – dice – sara’ importante fare risultato”. Meno contento il mister del Pescara, Cristiano Bergodi: ”Nel primo tempo la squadra ha risposto bene – commenta – manchiamo di quella cattiveria che ci serve. Speravamo di passare il turno, e’ chiaro. Ma e’ stato comunque un buon test per vedere dei giocatori che hanno giocato di meno”.

E adesso il campionato con la sfida con il Genoa, scontro diretto per la salvezza. ”Partita importante anche se non decisiva – commenta – sono quelle sfide che non si possono sbagliare. Bisogna lottare, e’ chiaro. Bisogna saper giocare a pallone. Ma anche essere concreti”.