Calcio d’Estate/ Tra calciomercato e campionato

di Andrea Pelagatti
Pubblicato il 18 Luglio 2009 - 16:48 OLTRE 6 MESI FA
ibrahimovic_eto'o

Una delle trattative del nostro calciomercato

Il calcio d’Estate, si sa, vende speranze, fumo ed illusioni.

Poca la concretezza, molti i rumors ed i pettegolezzi.

Nonostante si sia ridotto l’intervallo di tempo fra la fine della stagione calcistica precedente e l’inizio di quella nuova, poco più di un mese, questo è il periodo, statistiche alla mano, nel quale i giornali vendono maggiormente.

Fra fantomatici cambi di prioprietà e blitz all’estero per chiudere ‘esotiche’ trattative, la radiolina sotto l’ombrellone è immancabile.

Cosi come sono immancabili l’acquisto del giornale sportivo preferito la mattina, prima di scendere al mare, e la corsa, appena rientrati a casa, al televideo o al pc per vedere la propria squadra del cuore chi abbia comprato o, meglio, chi stia trattando.

Molti gli affari di mercato conclusi all’estero, Cristiano Ronaldo, Kakà e Tevez su tutti, pochissime le trattative andate in porto nella nostra penisola. L’Italia è sempre più, tristemente, un supermercato per chi abbia cash da investire.

Questo dimostra due cose: primo, i calciatori buoni in Italia ci sono. Secondo, ce li stanno portando tutti via. Ingaggi raddoppiati e garanzia di vittorie sono i fattori che spingono i nostri fuoriclasse ad abbandonarci. Più la prima debbo dire.

Come sta cambiando, alla luce di questo, il nostro ‘amato’ campionato?

Andiamo con ordine. Partiamo dai campioni d’Italia dell’Inter. I nerazzurri si sono mossi bene sul mercato. Hanno acquistato Thiago Motta e Diego Milito dal Genoa. Il brasiliano, possibile Nazionale italiano in un futuro più o meno prossimo, và ad arricchire un centrocampo già molto forte.

Giocatori come Cambiasso, Stankovic, Zanetti, all’occorrenza, e Muntari. Solidità al servizio dei centravanti. Pesa, e non poco, in queste considerazioni la volontà di Zlatan Ibrahimovic di lasciare l’Inter e l’Italia.

Il centravanti della Nazionale svedese ha espresso, con insistenza, la volontà di andare a giocare in altri campionati. L’obiettivo del capocannoniere della Serie A è quello di conquistare il Pallone d’Oro e la Champions League.

Per lui si sono mosse grandi squadre come il Manchester United, il Real Madrid, il Chelsea e il Barcellona. La pista attuale e calda sembrerebbe essere quella catalana.

I campioni d’Europa, a differenza di quello che sta accadendo a Madrid, cercano un solo grande colpo di mercato che arricchisca la loro, già fortissima, rosa.

Le chiavi per arrivare allo svedese sono Samuel Eto’o e Alexander Hleb. Il camerunense, dopo due Champions League vinte in Catalogna, avrebbe la voglia di cambiare aria per trovare ulteriori motivazioni.

Il bielorusso accetterebbe di buon grado la soluzione interista per rilanciare la propria carriera.

Le maggiori difficoltà di questa trattativa riguardano l’aspetto meramente economico. Quanto cash versare nelle casse dell’Inter e quale ingaggio dare al bomber del Camerun. Per ora la trattativa è arenata ma potrebbe sbloccarsi in ogni momento.

Senza Ibrahimovic l’Inter perderebbe molto. Lo scorso anno quando la squadra non riusciva ad esprimere un gioco fluente si rifuggiava in lanci lunghi per Ibrahimovic. Lo svedese era l’80% del gioco interista. Diego Milito è un grandissimo centravanti, ma deve essere servito.

L’Inter, in estrema sintesi, la scorsa stagione dava la palla ad Ibra che, con le sue magie, risolveva molte partite bloccate sullo 0-0. Milito può garantire molte reti ma necessita di una squadra che esprima un gioco ed una manovra offensiva che sia al servizio delle sue caratteristiche.

In difesa, con l’ingaggio di Lucio, è stato assestato un ottimo colpo di calciomercato. In Italia nessuno può vantare una difesa con Walter Samuel, Lucio e Maicon.

Opposto è il discorso sull’altra squadra di Milano: il Milan. I rossoneri stanno subendo un evidente ridimensionamento. Kakà è stato ceduto per fare cassa, non per reinvestire il denaro per arricchire tecnicamente la rosa.

Il voler rilanciare Ronaldinho più che una scelta dettata dalla fiducia nelle capacità del calciatore, è una decisione di comodo; per risparmiare.

Poco credibili le dichiarazioni di Silvio Berlusconi nell’intervallo di Milan-Varese: «Puntiamo su Ronaldinho e su giovani di talento come Zigone». Peccato presidente che il ragazzo in questione si chiami Zigoni… Insomma per fortuna che ci puntano, e non sanno il nome, pensa se non ci puntavano!

Sono molte le incognite nel Milan: il rendimento di Ronaldinho, la tenuta fisica di Alessandro Nesta, la capacità di Thiago Silva ed Onyewu di ambientarsi nel nostro campionato. A Leonardo l’arduo compito di allestire una squadra competitiva.

Diversa, decisamente, la strategia della Juventus. Possiamo gradire o meno le sue mosse di mercato ma sono stati molti i milioni di euro investiti. Diego a centrocampo/attacco è un giocatore di livello. Il parco attaccanti è di tutto rispetto, pochi vantano, nella stessa rosa, Alessandro Del Piero, Amauri, Iaquinta e Trezeguet.

Il centrocampo, con l’arrivo di Felipe Melo, e la difesa, con l’innesto di Cannavaro e forse Caceres, si sono decisamente rinforzati.

Ciro Ferrara ha a sua disposizione una buona rosa, dovrà dimostrare stoffa da allenatore e, a seconda degli avversari, disporre al meglio la sua squadra.

Dietro le tre ‘big’, di nome e di fatto?, ci sono Roma, Fiorentina, Genoa, Napoli e poco altro. Decisamente ferme Roma e Fiorentina, molto mobili Napoli e Genoa.

Più volte, all’interno del nostro quotidiano, ho elogiato la campagna acquisti del Napoli. De Laurentiis, memore dell’insuccesso della scorsa stagione, non ha sbagliato un colpo. Soldi ben investiti sul calciomercato.

Preziosi gli acquisti di Quagliarella e Cigarini, estremamente intelligenti gli affari De Sanctis, Campagnaro e Zuniga. Preso in azzurro anche Mudingayi, Obinna o Cruz.

Servivano rinforzi in tutte le zone del campo e cosi è stato. Campagna acquisti condotta in modo sagace e capace. Quagliarella, attaccante della Nazionale, era ambito da mezzo Serie A ma solo De Laurentiis ha cacciato fuori il contante e l’ha riportato a casa. Il giocatore è infatti originario della Campania.

Obinna o Cruz, o entrambi, serviranno per rafforzare un reparto offensivo già molto buono e competitivo. Esemplare anche la presa di posizione per tenere alla base Hamsik e Lavezzi. La società si è dimostrata ferma e decisa nel far rispettare il contratto ai suoi tesserati.

Il reparto difesivo ha fatto un enorme salto di qualità. Zuniga è un ottimo esterno, Campagnaro un arcigno difensore e De Sanctis un portiere affidabile. Sono tutte pedine che mancavano ai partenopei. Cigarini, gioiellino dell’Under 21, darà fosforo e qualità al centrocampo.

Stucchevole la situazione della Roma. Ridicoli rumors societari e di calciomercato affliggono i giallorossi. Vergognoso come si è conclusa la vicenda societaria.

Da Sky ai giornali cartacei, tutti davano per conclusa la trattativa per il passaggio di società. Eppure alla presidenza della Roma non vedo un nuovo presidente, nè un super manager, ma sempre e solo Rosella Sensi.

Capitolo calciomercato la Roma è ferma, immobile. Lo status quo sembra difficile da mutare. Purtroppo sembrano più probabili delle cessioni eccellenti che degli acquisti.

Al di là delle chiacchiere da bar e dei rumors di mercato, le uniche verità sono le parole di Spalletti e dei dirigenti romanisti: «La situazione del calcio italiano fa si che se arrivasse una grande offerta, per uno dei nostri gioielli, verrebbe presa in considerazione».

Tifosi della Roma avvisati. A livello di tattica e di certezze la situazione non è migliore. Si punta, più che altro, sulla voglia di riscatto di alcuni giocatori che, vuoi per infortuni, vuoi per cattiva preparazione pre-campionato, hanno voglia di rilanciarsi ad alti livelli.

La speranza è di rivedere un Totti ai suoi livelli, fisico permettendo, e la consacrazione definitiva di giocatori come Vucinic e Aquilani, sempre che non vengano ceduti. Il 4-2-4 di Spalletti, molto discutibile a mio modestissimo avviso, è da tutto da verificare. Staremo a vedere.

Difficoltà, evidenti, in casa Fiorentina. L’esperienza del caso Mutu, della scorsa stagione, ha portato i viola a cedere Filipo Melo, per 20 milioni più Marchionni, alla Juventus. I tifosi sono in fermento ma Della Valle non voleva commettere lo stesso errore del precedente pre-campionato.

Mutu venne tenuto ma la squadra, nonostante il 4°posto finale, aveva condotto una stagione deludente ed il rumeno era stato spesso fuori per infortunio.

Fuori dalla Coppa Italia al primo turno, 0-1 contro il Torino, fuori dalla Champions League, solo una vittoria per i viola, fuori alla prima partita di Coppa Uefa, sconfitta in maniera inopinata dal giovane Ajax di Van Basten.

Possono piacere, o meno, le strategie di mercato del Genoa ma la società ha un proprio progetto e lo sta dimostrando. Come aveva ceduto Borriello, ritornato al Milan, per puntare su Milito, quest’anno ha deciso di cedere l’argentino e puntare sulla premiata ditta Crespo-Floccari.

Sono scelte. Se Gasperini riuscirà ad assemblare la squadra, come la scorsa stagione, il presidente Preziosi avrà vinto la sua, ennesima, scommessa. Tutto da vedere.

Molti i nomi di mercato, molte le cifre sparate dai quotidiani, poche, pochissime, le trattative che realmente andranno in porto alla chiusura del calciomercato.

Ma, è risaputo, sognare è meraviglioso. In questo periodo, di crisi nera per la nostra Nazione, togliete tutto alla gente ma non i sogni.

Il Campionato, che parte il 23 Agosto, esprimerà i suoi verdetti.