Calcio: Maradona emiro in panchina, ricomincia da Dubai

Pubblicato il 17 Maggio 2011 - 19:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”L’Al Wasl può ora confermare di aver richiesto i servigi di uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi”. Letto così sembra che si rimetterà la maglia numero 10. Invece Diego Maradona a Dubai farà l’allenatore, per due anni secondo l’accordo di certo multimilionario. ”Il valore del contratto è degno della statura e della reputazione di una grande leggenda”, ha spiegato con una certa eleganza Marwan Bin Bayat, presidente dell’Al Wasl Sports Club (più  in là Diego viene ricordato come ”ottava meraviglia del mondo”, sempre da giocatore, naturalmente).

I dettagli si conosceranno in una conferenza stampa di presentazione a giugno. L’incarico partirà dalla prossima stagione. La trattativa è stata lunga, fanno sapere da Dubai. Decisivo sarebbe stato l’ultimo weekend, trascorso da Maradona a visitare il centro sportivo dell’Al Wasl e a parlare con i dirigenti.

La notizia dell’intesa imminente girava già da un paio di giorni. Dopo mesi di indiscrezioni, ipotesi e ripensamenti, Maradona ha quindi deciso di riprendere la sua carriera di tecnico dalla periferia d’oro del calcio mondiale. Capito che l’Argentina non gliel’avrebbero ridata dopo la botta in Sudafrica (0-4 con la Germania ai quarti), almeno finché il presidente della Federcalcio sarà il nemico Julio Grondona, l’ex fuoriclasse ha scelto i soldi degli emiri.

Se la vedrà con Fabio Cannavaro, già da un anno capitano dell’Al Ahli, rivale dell’Al Wasl. La squadra che sarà affidata a Maradona è  al momento quarta in classifica nel campionato degli Emirati Arabi Uniti, a 16 punti di distacco dalla capolista Al Jazira (non la tv satellitare).

Non molto meglio del San Lorenzo de Almagro, squadra argentina di medio livello alla quale il Pibe de Oro era stato accostato negli ultimi tempi. L’Al Wasl ha comunque vinto più volte lo scudetto e la coppa nazionale, oltre alla Coppa Campioni del Golfo nel 2010. Con Maradona intende rilanciarsi a livello nazionale e internazionale. Le destinazioni inglesi, invece, sono sempre apparse più improbabili: anche una leggenda del calcio deve dare garanzie in panchina e a 50 anni Maradona non si è ancora dimostrato solido nel ruolo. Prima di allenare l’Argentina, nel 2008-2010, ha guidato il Textil Mandiyù e il più noto Racing Avellaneda, sempre in patria, ma nel lontano 1994-95, dopo il primo ritiro da giocatore.

Negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé per la partecipazione a un’amichevole in Cecenia tra stelle in pensione e la squadra del tiranno locale Ramzan Kadyrov, che lo ha battuto 3 gol a uno. Dopo questa comparsata ben retribuita Maradona va a Dubai mentre l’uomo che gli ha soffiato l’Argentina, Sergio Batista, fa le convocazioni via Facebook. Il tempo non si ferma di fronte alla gloria passata.