CREMONA – La polizia sta eseguendo due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti del portiere del Piacenza Mario Cassano e di Angelo Iacovelli, personaggio vicino agli ambienti sportivi del Bari. Gli arresti rientrano nell’inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona.
L’inchiesta, denominata ‘Last Bet’, e’ giunta alla terza fase dopo gli arresti di giugno e dicembre dell’anno scorso. Complessivamente sono 33 le persone finite in carcere tra le quali l’ex bomber della Nazionale Beppe Signori, l’ex capitano dell’Atalanta Crisiano Doni, i calciatori Carlo Gervasoni, Marco Paoloni, Luigi Sartor, Vincenzo Sommese, Marco Micolucci e Filippo Carobbio.
I provvedimenti restrittivi, emessi dal Gip Guido Salvini che ha accolto la richiesta del procuratore di Cremona Roberto di Martino, sono stati eseguiti dagli investigatori delle squadre mobili di Cremona, Brescia, Bari, Firenze e del Servizio centrale operativo.
Cassano – ex compagno di squadra e amico di Carlo Gervasoni e Alessandro Zamperini (arrestati nella seconda fase dell’inchiesta Last Bet, a dicembre) – e Iacovelli sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva: secondo gli investigatori fanno parte dell’organizzazione transnazionale dedita a truccare le partite dei campionati di calcio italiani e di diversi paesi esteri e avrebbero agito come referenti del gruppo capeggiato dal cittadino di Singapore Eng Tan Seet.
Quattro partite del Bari dello scorso campionato di serie A sarebbero state manipolate. E’ quanto sarebbe emerso dal terzo filone dell’indagine Last Bet che ha portato oggi all’arresto di Angelo Iacovelli. Gli incontri sarebbero Milan-Bari, Bari-Sampdoria, Bari-Roma e Palermo-Bari.
Gli incontri si sono giocati tra marzo e maggio 2011. Le indagini hanno accertato che Iacovelli, 44 anni, sarebbe stato l’ ”anello di collegamento” tra i referenti balcanici dell’organizzazione – Hristyian Ilievski e Almir Gegic, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare e tutt’ora latitanti – e i calciatori del Bari. Questi ultimi sarebbero stati avvicinati negli alberghi durante i ritiri pre-partita, in modo da definire gli accordi finalizzati ad alterare le partite del campionato di A.
Il portiere del Piacenza Mario Cassano e’ accusato di aver alterato quattro partite della sua squadra nei campionati di serie B 2010-2011 e 2008-2009. Secondo gli investigatori le gare sono Piacenza-Albinoleffe, Atalanta-Piacenza (quella in cui disse a Cristiano Doni dove tirare il rigore, secondo quanto ha riferito lo stesso ex capitano neroazzurro, ndr) e Siena-Piacenza della scorsa stagione e Piacenza-Mantova del campionato 2008-2009.
Gli investigatori della polizia e la procura di Cremona avrebbero accertato che Cassano sarebbe stato corrotto piu’ volte per falsare i risultati degli incontri su cui l’organizzazione criminale avrebbe scommesso ingenti somme di denaro.
E’ uomo chiave anche nelle indagini che si conducono a Bari sul calcio scommesse l’infermiere Angelo Iacovelli, un personaggio che ruotava intorno alla squadra del Bari con la funzione di ‘tuttofare’ per conto di alcuni giocatori. L’ipotesi di reato e’ associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva: Iacovelli e’ accusato di essere stato il tramite tra chi metteva soldi in cambio delle combine e i giocatori che avrebbero truccato (o tentato di truccare) partite.
Nell’ambito delle indagini baresi, l’infermiere e’ stato sentito dal pm inquirente barese Ciro Angelillis e dai carabinieri del nucleo investigativo due volte come testimone e due come indagato, l’ultima delle quali il 2 febbraio scorso: un interrogatorio, quello di due giorni fa, che sarebbe stato chiesto proprio da Iacovelli in conseguenza della pubblicazione di indiscrezioni sul contenuto delle dichiarazioni che l’ex calciatore del Bari Andrea Masiello aveva fatto agli inquirenti.
Masiello avrebbe infatti parlato di ‘gente strana’ che girava attorno a questa faccenda del calcio scommesse, di gente dei clan, ipotesi che Iacovelli avrebbe voluto sgomberare proprio col suo interrogatorio. Iacovelli avrebbe invece confermato – sempre secondo le indiscrezioni – il suo ruolo nella vicenda, di aver cioè fatto da spola tra chi ‘investiva denaro’ in cambio della dritta sull’esito della partita e chi scendeva in campo con l’obiettivo di truccare il risultato. L’interrogatorio di Iacovelli e’ stato secretato, come quelli di Masiello e Marco Rossi, altro ex calciatore biancorosso.
Di un altro filone delle indagini baresi si occupa il procuratore della Repubblica, Antonio Laudati, che sta indagando su presunte infiltrazioni mafiose nella gestione delle scommesse, anche per accertare se le scommesse sportive servissero pure per il riciclaggio di denaro. Per un coordinamento delle indagini penali con quelle della giustizia sportiva era stato ieri a Bari il procuratore capo della Figc, Stefano Palazzi.