Calcio, Scommesse e camorra: scandalo in Lega Pro

Pubblicato il 29 Dicembre 2010 - 09:12 OLTRE 6 MESI FA

Scandalo scommesse nella vecchia Serie C

Molti quotidiani nazionali, “Il Fatto quotidiano” e “La Gazzetta dello Sport” su tutti, hanno condotto un’interessante indagine sulla camorra nel mondo del calcio. Riportiamo un articolo di Gaetano Imparato.

Punizione dal limite, niente di trascendentale. Il portiere respinge con pancia, braccia, viso invece di trattenere, facilmente, la palla che un avversario trasforma nell’1-0 finale di Juve Stabia-Sorrento del 5 aprile 2009. Gli inquirenti, però, hanno scoperto che quell’1-0 è falso. Taroccato. Truccato da Cristian Biancone, tant’è che la ex punta del Sorrento (oggi disoccupato) ieri mattina è finito in galera.

Biancone non giocò la gara incriminata, nemmeno era in panchina. Ma intercettazioni telefoniche dimostrano come avesse convinto il portiere Spadavecchia (oggi all’Andria, indagato) a farsi segnare un gol agevolando gli interessi del clan stabiese dei D’Alessandro, operativi nella gestione di scommesse clandestine. 25.000 euro sarebbe costata al clan la parata-sberleffo, la respinta goffa di Spadavecchia: Biancone ne fu promotore-intermediario. Non basta: il clan si rassicurò, nella vigilia della partita, sul buon fine della pastetta solo quando vide Spadavecchia puntare anche 20.000 euro sulla sconfitta del suo Sorrento in un centro di raccolta scommesse clandestino. La reazione del portiere? E’ delegata ai suoi legali, Caliandro e Orsino: «Esterrefatti perché estraneo ai fatti. Innocente. Ha saputo dalla stampa senza ricevere avvisi di garanzia omisura cautelare». Ieri s’è allenato regolarmente ad Andria.

Gli arresti effettuati dai Carabinieri di Torre Annunziata, su disposizione della Dia di Napoli coi pm Filippelli, Siragusa e il procuratore aggiunto Cantelmo, sono in tutto 25 nell’ambito d’una inchiesta sulla malavita stabiese: usura, estorsioni, riciclaggio ma anche scommesse clandestine. Non a caso sono stati chiusi 4 centri Intralot (tre a Castellammare e uno a Sorrento) e arrestata la titolare. Sequestrato anche un sito telematico (Milanobet.com) per esercizio abusivo di puntate e gioco d’azzardo. Il clan D’Alessandro, tramite il sito, raccoglieva scommesse illegali. Parte di queste puntate (soprattutto le probabili vincenti, da pagare a chi aveva scommesso) venivano rese ufficiali girandole all’agenzia Intralot che avrebbe sborsato quanto dovuto agli scommettitori che indovinavano il pronostico.

Dalle intercettazioni effettuate agli inquirenti appare certo come non sia solo J.Stabia-Sorrento del 5 aprile 2009 ad essere truccata («…Non ti preoccupare – precisa Biancone al suo interlocutore in una delle telefonate – ho fatto come sempre…» riferendosi alle precauzioni del caso). Così come, sempre al telefono, Biancone si riportava a Bochum-Energie Cottbus 3-2, famigerata perla della calciopoli tedesca scoppiato nel novembre 2009, sottolineando come ne conoscesse il risultato prima dell’inizio del match. Suo malgrado, la punta di Colleferro (l’anno scorso in D ad Avellino) si ritrova ancora in copertina: nel ’99, ai controlli antidoping di Acireale-Lodigiani (finì 0-1 proprio con un suo gol), fu trovato positivo (cocaina). Stop di 6 mesi. Ma oggi appare tutto più grave.