Calcio scommesse, il boss amico di Maradona: “Lo controllo io”

Pubblicato il 8 Giugno 2011 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA

Napoli – Secondo quanto riportato da “Il Giornale”, l’uomo-chiave nelle indagini della Dda di Napoli sul calcio scommesse è un tipo coi baffi, sulla sessantina, capelli sale e pepe.

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Si chiama Salvatore Lo Russo, è un camorrista. Di più, un capo.

Lo racconta lo stesso boss nel colloquio con i magistrati Sergio Amato ed Enrica Parascandolo, nel corso di uno dei primissimi interrogatori, tenutosi nella casa circondariale di Milano Opera, il 20 ottobre 2010.

«Per quanto riguarda le scommesse clandestine, si trattava di una mia esclusiva attività. Anzi, si tratta della cosa della quale mi sono occupato sin dagli anni Ottanta, ma gli introiti, così come le perdite, non confluivano mai nella cassa comune (fondo di ripartizione dei profitti delle attività illecite tra i clan di Secondigliano, ndr)…

Ero io stesso a fare le quote che, ad un certo punto, diventarono quelle che venivano distribuite in tutta Napoli. Le scommesse le raccoglievo innanzitutto nella nostra zona ma, sempre in quegli anni, da un certo momento in poi, entrai direttamente sui Quartieri Spagnoli al 50 per cento con Ciro Mariano, detto ‘o picuozzo. In ogni caso, capitava spesso che, quando a coloro i quali gestivano il gioco in altre zone venivano proposte scommesse per alti importi, questi per non rischiare più di tanto le giravano direttamente a me.

Ricordo che pero ad un certo punto, mi tirai fuori dai Quartieri Spagnoli in quanto accadde una cosa strana che neanche capii, ma che non mi piacque. Avevo perso 300 milioni delle vecchie lire e nessuno me li mandava a chiedere, sebbene la gente che aveva scommesso chiedesse di incassare le vincite.

Poiché tenevo al mio nome in città, mandai direttamente i soldi a quelle persone senza dunque la mediazione dei Picuozzo, ma non volli più avere a che fare con loro durata negli anni, fino a quando sono stato arrestato, sebbene modernizzatasi nel senso che ormai mutuavo direttamente le quote di Eurobet che ritengo siano quelle fatte meglio.

Ovviamente, diffusisi i centri di raccolta delle varie agenzie, autorizzate o meno, sul territorio nazionale non mi sono più occupato della raccolta delle scommesse di importi lievi, dedicandomi solo a quelle di importi elevati non inferiori almeno a 1000 euro. Ovviamente, ci sono puntate di importi elevatissimi che possono giungere anche sino a un miliardo delle vecchie lire prima e 500mila euro poi che talvolta erano anche il prodotto delle scommesse fatte da più persone di intesa tra loro».