Calcio scommesse. L’accusa: Signori era il contatto per Singapore

Pubblicato il 7 Giugno 2011 - 21:13 OLTRE 6 MESI FA

CREMONA, 7 GIU – Era lui il contatto con gli scommettitori di Singapore, dove la 'cricca' del pallone giocava le partite combinate. Ed era sempre lui che teneva in casa la lista delle 'regole' da seguire per effettuare le giocate. L'interrogatorio del commercialista bolognese Manlio Bruni inguaia Beppe Signori: e domani per l'ex centravanti della Nazionale, capitano della Lazio e del Bologna, sara' difficile sostenere davanti al Gip di Cremona Guido Salvini che lui non fosse il capo dei 'bolognesi'.

Il ''leader indiscusso'' viene definito nell'ordinanza sul calcio scommesse, come quando scendeva in campo.

Nelle tre ore di interrogatorio Bruni, dice il suo avvocato, ''ha definito ogni particolare della vicenda per ridimensionare il suo ruolo e ha fornito tutti gli elementi che servono per comprendere la nostra posizione''. Tradotto: lui non c'entra nulla con le partite combinate, agiva per conto di qualcun altro. ''Erano arrivate delle voci, delle 'dritte' su una combine – conferma lo stesso commercialista – che pero' non si sono rivelate vere''. Voci che Bruni ha attribuito a Massimo Erodiani e Antonio Bellavista.

Ma davanti al Gip, Bruni ha parlato anche, e molto, di Signori e del modo in cui venivano effettuate le scommesse a Singapore, in modo da evitare i sospetti dei bookmakers italiani ed europei. Tanto che, si sottolinea in Procura, la posizione dell'ex bomber e', di fatto, ''compromessa''. L'ultimo tassello i magistrati dovrebbero metterlo domani quando Beppe si presentera' in procura per l'interrogatorio di garanzia, anche se e' possibile che si avvalga della facolta' di non rispondere. Una possibilita', questa, avvalorata anche da un'altra circostanza: nel corso delle perquisizioni sarebbe stata trovata proprio a casa di Signori una lista con le 'regole' che andavano rispettate per le scommesse. Regole che riguardavano sia gli italiani sia gli asiatici che giovavano sulle 'dritte' provenienti dal nostro paese. Quali? Ad esempio che ''in Asia si gioca soltanto nel momento in cui inizia la partita''. O che devono essere stabiliti chiaramente i giorni in cui le scommesse vengono pagate. Signori, di questo meccanismo, sarebbe stato il perno. Quello attorno al quale si muoveva il fiume di denaro transitato nello studio bolognese: 450mila euro in assegni li hanno sequestrati gli investigatori durante le perquisizioni. Ma gli inquirenti sono convinti che il volume di affari era ben piu' elevato. In sostanza, avrebbe ammesso durante l'interrogatorio Bruni, era proprio Signori l'uomo che teneva i contatti tra coloro che davano le 'dritte' – Erodiani, Bellavista – e i personaggi a Singapore. Questi ultimi non sono stati individuati, mentre e' stato identificato l'intermediario tra Beppe e gli asiatici: un esperto di informatica e gran conoscitore del mondo delle scommesse. Al Gip, l'ex bomber dovra' spiegare anche questo.