ROMA – Nato attaccante, trasformato in calciatore che i gol li deve evitare. Devoto di Santa Rosa, patrona della sua Viterbo. E fresco di scudetto cucito sul petto con la Juventus. Leonardo Bonucci e' uno dei baby azzurri di ultima generazione. Figli della speranza di rinascita di un calcio a picco sul campo, quello italiano, ancor prima che sballottato dagli scandali.
Nato a Viterbo il 1/o maggio '87, comincia a calciar palloni da centravanti ma e' la sua Viterbese a trasformarlo in difensore centrale. E' l'inizio di una carriera che gli riserva curiosi incroci. Uno riguarda anche le voci sulle implicazioni nel caso scommesse.
Quando ai pm di Bari l'ex compagno Masiello racconta di aver chiesto a Bonucci e altri compagni di favorrire un punteggio ricco di gol in Udinese-Bari (finita poi 3-3), il giovane difensore si difende con gli stessi magistrati ricordando che quei giorni lui era lontano dal ritiro rossoblu', perche' in nazionale.
Preso dall'Inter per le sue giovanili, Bonucci esordisce in A proprio con la maglia nerazzurra, per scelta di Roberto Mancini, il 14 maggio 2006 a 19 anni. Sono i giorni di Calciopoli. E Bonucci non puo' sapere che la sua consacrazione calcistica sara' proprio alla Juve.
Nelle pieghe del mercato, il difensore finisce al Genoa e di li' in comproprieta' al Bari, che lo valorizza come titolare dal primo minuto, al fianco di un altro baby talento della difesa, Andrea Ranocchia.
A loro due sono affidate le speranze di rinnovare la tradizione dei grandi difensori italiani. E la promessa sembra compiersi quando la Juve lo ingaggi nel 2010. Ma il salto sui grandi palcoscenici lo mette in difficolta', tanto che la Juve e' costretta a ricorrere a un veterano come Barzagli.
Nel frattempo e' pero entrato nel giro della nazionale, gia' con il Lippi bis e quando ancora veste la maglia del Bari. L'esordio e' il 3 marzo 2010, a Montecarlo, un Italia-Camerun giocato per 90'. Colleziona, fino alla soglia del ritiro azzurro, 21 convocazioni, 13 presenze e due gol. Il primo dei quali, segnato all'Estonia il 13 settembre del 2010 con Prandelli ct, lo dedichera' alla Santa nel giorno della sua festa a Viterbo.