Calcio scommesse, Manganelli: "Picchieremo duro, presto sviluppi nelle indagini"

Pubblicato il 6 Marzo 2012 - 00:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 5 MAR – Il calcio sporco ''e' una brutta storia''. E chi trama deve stare in allarme, perche' presto la magistratura si rifara' vedere. Il capo della polizia Antonio Manganelli non lo ha mandato a dire. Con un'uscita inusuale, visto che si parla di inchieste, ha spiegato che dopo aver smascherato ''partite truccate'' e aver scoperto ''il coinvolgimento di tesserati'', ora dalle indagini stanno emergendo nuovi elementi: il profilo giudiziario dara' ''altri risultati''.

Manganelli ha anche avvertito: dal calcioscommesse si puo' uscire, ma chi ne e' rimasto coinvolto non deve essere perdonato ne' ''dagli organismi sportivi'' ne' ''dalla giustizia penale''. E' d'accordo il segretario del Coni, Raffaele Pagnozzi: ''Un'amnistia sarebbe un fattore in contrordine rispetto al rigore che dovrebbe essere perseguito''.

Sul fenomeno calcioscommesse blitz e arresti si susseguono dal giugno scorso. Tutti opera della procura di Cremona. Ma inchieste sono in corso pure a Bari – dove oggi sono stati interrogati il difensore del Bologna Daniele Portanova e l'ausiliario ospedaliero Angelo Iacovelli – e Napoli. Gli investigatori lombardi iniziarono con 16 ordinanze di custodia cautelare, fra cui quella per l'ex bomber Beppe Signori. Poi, a dicembre, con altri 17 arresti. In manette fini' pure la bandiera dell'Atalanta, Cristiano Doni. L'ultima tranche il 4 febbraio. Fra le persone finite in carcere anche il portiere del Piacenza, Mario Cassano. I cronisti fecero due conti: da giugno la procura di Cremona aveva arrestato 37 persone.

Intanto a Napoli i pm indagano su tre incontri di serie A della formazione partenopea. E un'altra indagine sta andando avanti nel capoluogo pugliese: 17 gli indagati in un'inchiesta su nove partite del Bari nello scorso campionato, sempre di serie A. Quest'ultimo filone si lega a quello di Cremona e ipotizza il coinvolgimento di esponenti della mafia barese. I pm di Cremona hanno iniziato concentrandosi su partire di B. Nelle carte dell'inchiesta, pero', anche la A fa capolino. Nel dicembre scorso, ad esempio, il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni parlo' di incontri 'truccati' pure nella massima serie. Manganelli non ha dato dettagli sugli sviluppi. Ma ha assicurato: ''Colpiremo duro''. Le indagini, ha aggiunto, ''ci proiettano all'estero, non solo in Europa''. D'altronde, anche in quelle in corso, ''ci siamo resi conto – ha ricordato – che in alcune realta' c'era la mano della criminalita' organizzata, con il coinvolgimento internazionale di mafia e scommettitori: siamo partiti da Cremona e siamo arrivati a Singapore''.

Oggi il capo della polizia ha incassato pure gli elogi del presidente e dell'interpol, Boon Hui Khoo. Durante il 'Seminario di alto livello sulla legalità nello sport' organizzato a Roma da ministero dell'Interno, Interpol e Figc, ha detto che ''la polizia italiana e' stata formidabile nella gestione del fenomeno calcioscommesse''. Un riconoscimento e' arrivato anche a un esponente del calcio: il segretario generale dell'Interpol, Ronald K. Noble ha consegnato una medaglia al presidente della Figc, Giancarlo Abete, affinche' la dia a Simone Farina: ''Il difensore del Gubbio – ha spiegato Noble – ha rifiutato 200.000 euro per truccare una partita. Senza eroi come lui, la gente perdera' fiducia nel bel calcio''.