Calcio scommesse: Per Masiello domiciliari dopo la confessione

Pubblicato il 6 Aprile 2012 - 01:09 OLTRE 6 MESI FA

BARI, 5 APR – Andrea Masiello ha lasciato il carcere. Dopo quattro giorni passati a piangere e a disperarsi in cella, l'ex difensore del Bari ha ottenuto i domiciliari nella sua abitazione di Bergamo. Restano invece in carcere i suoi amici e presunti complici, Gianni Carella e Fabio Giacobbe.

La procura e il gip hanno cosi' premiato la decisione del difensore di collaborare alle indagini sul calcioscommesse e di identificare l'imprenditore salentino che il 22 agosto 2011 consegno' al tridente Masiello-Carella-Giacobbe 230 mila euro in contanti per truccare il derby Bari-Lecce, che permise ai salentini di guadagnarsi la salvezza in A anche dopo il clamoroso autogol di Masiello.

Secondo il racconto dell'ex capitano, a lui andarono 50mila euro e gli altri due 90mila euro ciascuno. La consegna del danaro avvenne in un hotel alle porte di Lecce nel quale l'imprenditore arrivo' a bordo di una Mercedes. ''I soldi – ha confessato Masiello al pm Ciro Angelillis – erano contenuti in una busta e avvolti da fascette''. L'ex biancorosso, ora all'Atalanta, ha fornito ai magistrati altri particolari sull'inchiesta e ha parlato dei suoi colleghi ex biancorossi indagati. Cosi' come ha parlato delle pressioni degli ultra' che avrebbero chiesto ai calciatori del Bari, ormai retrocesso in B, di perdere alcune partite per far soldi con le scommesse.

Agli atti dell'inchiesta ci sono anche le dichiarazioni di Giampiero Ventura, ex allenatore del 'Bari dei Miracoli', ora tecnico del Torino. In occasione di Genoa-Bari (del 3 ottobre 2010, finita 2-1) – ha detto il mister al pm Angelillis il 7 febbraio 2012 – ''abbiamo perso una partita che era impensabile da perdere'' che ''aveva dell'incredibile sinceramente, dominata in lungo e largo, palle gol pulitissime, questi (i Grifoni, ndr) non avevano mai tirato in porta e pigliamo gol al 94' (di Toni al 92', ndr) su una palla da fermo, cioe' voglio dire prendi gol, succede, pero' mi ero arrabbiato''. Ma il tecnico ha ripercorso altri eventi. Al ritorno dalla tournee' in Messico, nel maggio 2010 ''non ero contento di Andrea Masiello, come non ero contento di altri perche' erano reduci da una annata assolutamente positiva e quindi avevano un atteggiamento di sufficienza, tanto e' vero che nel ritiro di precampionato feci due riunioni abbastanza pesanti'' durante le quali ''dissi che stavano clamorosamente sbagliando''.

''Gillet e Andrea Masiello – ha sottolineato – non erano piu' in sintonia''. Ventura ha poi aggiunto di essere rimasto ''a bocca aperta'' dopo aver letto dell'intervista di Masiello che diceva: 'La societa' deve mandare via l'allenatore''. ''Forse in quel frangente – ha detto – ho commesso un errore, l'errore era quello di dire: 'Beh, Andrea Masiello da questo momento non giochi piu'''. ''L'intervento della societa' non ci fu, perche' – ha rimarcato – io ho chiesto l'intervento della societa' che non fece nessun tipo di intervento. A quel punto li' io, ed era praticamente un po' prima delle mie dimissioni, capii che non c'era piu' la possibilita' (di restare, ndr)''.

A bocca aperta sara' rimasto stasera anche Masiello dopo aver letto, all'uscita dal carcere, lo striscione sul quale una ventina di tifosi ha scritto: ''Avete umiliato i nostri colori, venduto le nostre maglie, ammazzato la nostra passione e ridicolizzato le nostre lacrime. Bari vuole giustizia''.