Calcio scommesse, in arrivo ondata di arresti. Terremoto in classifica?

Pubblicato il 28 Marzo 2012 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA

Mario Cassano, uno dei giocatori interrogati (LaPresse)

ROMA – “Questione di ventiquattro, massimo quarantotto ore”. Enrico Mentana è sicuro: lo scandalo calcio scommesse sta per regalare nuovi sviluppi, e non lieti. La procura, infatti, sarebbe pronta a eseguire una nuova ondata di arresti, anche di calciatori “di spicco” di serie A.

Destinati a finire in carcere, spiega il Tg La7, anche altre  figure legate ai club. Dirigenti,  insomma. E se tutto venisse confermato sarebbe impossibile limitare la questione alla semplice “responsabilità oggettiva” dei club, quella, per esempio, per cui è già stata penalizzata l’Atalanta. Gli ordini di arresto in arrivo, quindi, potrebbero terremotare le due massime serie. Perché, racconta il Tg di Mentana, sarebbero coinvolti anche calciatori delle squadre che sono nei primi posti in classifica, oltre a quelli di squadre che lottano per non retrocedere.

Lo spettro, insomma, è quello di un finale di stagione con l’ombra, come successe nel 2006 con Calciopoli: tutti sapevano, allora, che la classifica del campo sarebbe stata riscritta. Quest’anno può succedere la stessa cosa.

Quello che al momento non è dato sapere, ovviamente, sono i nomi degli arrestati. Ma che qualcosa si stia muovendo lo conferma, sempre oggi, la decisione di  Vinko Saka e Alija Ribic, (due presunti appartenenti al gruppo degli “zingari”) di costituirsi.  I due si sono presentati mercoledì mattina ad Ancona e sono stati immediatamente trasferiti a Cremona e interrogati dal gip Guido Salvini.

Saka e Ribic sono in Italia per parlare e la loro “verità” è destinata a far discutere: i due, infatti, avrebbero ammesso le scommesse ma capovolto le responsabilità. Non sarebbero stati gli zingari, la loro versione, a pilotare le partite, ma i giocatori ad accordarsi tra loro e poi a contattarli. Uno scenario tutto da verificare ma, se possibile, ancora peggiore di quello venuto alla luce fino ad oggi.  La loro versione, però, non convince la procura: per i magistrati erano gli zingari, per conto del cartello asiatico, a girare per ritiri e sedi dei club alla ricerca di giocatori disponibili a farsi sedurre da una valigia piena di soldi.