Calcio scommesse. Petrucci: “Troppi soldi, c’è malavita”

Pubblicato il 6 Giugno 2011 - 21:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 6 GIU – Va bene la task force, le pene piu' severe, le sanzioni per gli omertosi, i processi 'brevi', ma lo scandalo del Calcioscommesse si allarga e i nervi sono sempre piu' tesi. Il nuovo filone in arrivo da Napoli – che si aggiunge al polverone di Cremona, che ha gia' portato ad arresti eccellenti e a 28 indagati – per ora fa invocare prudenza ai vertici dello sport italiano, ma aggiunge qualche ansia in piu'.

''Sono attento e vigile, ma al momento le partite oggetto di indagine sono 18 e sono quelle evidenziate dalla Procura di Cremona. Non facciamo confusione'', avverte il presidente della Figc, Giancarlo Abete, che alla Giunta nazionale del Coni ha illustrato la 'ricetta' per arginare la deriva e soprattutto avere piu' tutele in futuro. E difendere anche l'operato della procura federale, sempre nel mirino per eccessiva lentezza. Domani dovrebbero arrivare gli atti dei magistrati lombardi e Stefano Palazzi potra' cominciare l'inchiesta sportiva, ma la pressione non si allenta a via Allegri e la Federazione si sente accerchiata. ''Per ora non c'e' rischio di slittamento dei campionati'', tiene a dire Abete.

Certo la procura federale sapeva gia' dal 25 maggio della denuncia fatta da Massimo Erodiani, gestore di alcune ricevitorie in Abruzzo, sulla figura dell'ex portiere della Cremonese Marco Paoloni, uomo chiave dell'inchiesta cremonese. Palazzi aveva gia' in agenda l'audizione, dicono da via Allegri, ma intanto il bubbone stava scoppiando. ''Io non sapevo che in quella data ci fosse questa comunicazione – afferma Abete – ma sono cose che attengono agli organi di giustizia, dove peraltro ogni giorno arrivano centinaia di richieste che vanno valutate''.

''Palazzi ha sempre lavorato tanto'', la difesa del presidente del Coni, Gianni Petrucci, che pero' sulla nuova bufera usa parole pesanti. ''Troppi soldi, il sistema calcio produce e per questo e' preso di mira – il grido d'allarme lanciato dal capo dello sport – Ma qui c'entrano la malavita e le organizzazioni criminose. Dobbiamo richiamare i dirigenti a non parlare solo di soldi, serve piu' etica sportiva. Ma lo sport da solo non puo' fare tutto, e' necessario l'aiuto delle istituzioni: per questo abbiamo scritto una lettera a tre ministeri (Economia, Giustizia e Interno, ndr): e' una nostra richiesta, del resto il Cio ha chiesto l'intervento dell' Interpol e la Fifa dell'Fbi. Noi abbiamo debolezze che vanno supportate da leggi. Il fenomeno scommesse va combattuto come facciamo contro il doping, per questo abbiamo chiesto anche di introdurre sanzioni pecuniarie''.

Ma la preoccupazione c'e', perche' la credibilita' del pallone ancora una volta, a cinque anni dallo tsunami Calciopoli, e' di nuovo in discussione. ''Certo che sono preoccupato – ammette Petrucci – ma bisogna vedere gli atti: quante denunce non hanno avuto seguito. Adesso siamo di fronte a un tiro al bersaglio, ma bisogna credere anche a chi dice 'io non c'entro'''.

Le contromisure da adottare in ambito sportivo riguardano l'abbreviazione dei 'processi' e l'inasprimento del quadro sanzionatorio con due obiettivi. ''Punire chi commette atti che violano le norme federali – ha spiegato Abete – ma anche chi omette di denunciare quanto alla norma che vieta di scommettere''. Insomma stop anche all'omerta' (contro cui si scaglia anche il ct azzurro Cesare Prandelli) e via libera a una nuova configurazione dell'illecito sportivo sulle scommesse. Anche Abete parla di ''attivita' criminosa che utilizza l'illecito sportivo per portare a casa altri obiettivi''.

Ma adesso c'e' l'emergenza: presto ai pesci piccoli potrebbero aggiungersi anche quelli piu' grandi e il mondo del calcio supportato dal Coni deve serrare le file per estirpare le mele marce e riconquistare quella credibilita' gia' ampiamente minata nel 2006 da Calciopoli. ''Chiediamo aiuto agli organi dello Stato, mettiamo in campo una task force di contrasto'', l'appello di Abete. L'inchiesta giudiziaria rischia di allargarsi a macchia d'olio e il mondo del calcio trema davvero.