Calcio scommesse, Signori indagato per riciclaggio: i legali insorgono

Pubblicato il 29 Dicembre 2011 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA

Giuseppe Signori (LaPresse)

CREMONA  – Conti correnti “cifrati” in Svizzera, molti soldi in ballo e un’accusa pesantissima a carico di Giuseppe Signori, ex attaccante di Foggia, Lazio, Bologna e Sampdoria: “riciclaggio di denaro attraverso un Istituto di credito elvetico”.

È quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Cremona sul Calcio scommesse. Dalle carte è spuntato anche il nome di Marco Di Vaio, centravanti del Bologna, tirato in ballo per due assegni versati a Signori.

Ma si è capito subito che non c’entra nulla il business illegale.”Un fatto grave quello odierno, tanto per illegalita’ quanto per irrilevanza del fatto comunicato, ma che non desta preoccupazioni ai fini della difesa del cliente (suo malgrado nuovamente esposto a pubblico ludibrio) e del proseguo dell’indagine”.

Lo staff difensivo di Beppe Signori ha commentato cosi’ la notizia della presenza, nelle intercettazioni disposte dalla Procura di Cremona nell’inchiesta sul Calcioscommesse, di una conversazione con l’investigatore Ugo Vittori nelle quali si fa riferimento con preoccupazione a Di Vaio, capitano del Bologna e ”inquilino” di Signori in un appartamento del capoluogo emiliano, convocato a Cremona per far luce su alcuni assegni con cui aveva pagato bollette.

”Una fuga di notizie – scrive in una nota l’agenzia Eaglekeeper, presieduta proprio da Vittori, che assiste l’ex calciatore – che non solo e’ inaccettabile da un punto di vista etico, ma che e’ soprattutto in violazione dell’articolo 326 del codice di procedura penale”.

Le conversazioni telefoniche tra Signori e l’investigatore, prosegue la nota ”non possono assolutamente essere ne’ intercettate, ne’ trascritte, ne’ tanto meno date ‘in pasto’ ai giornali, come e’ successo”.    Oltre ”ad essersi perpetrato un reato – ribadisce l’agenzia – i contenuti pubblicati non rivestono alcuna rilevanza oggettiva ai fini dell’indagine”.

Aver pubblicato intercettazioni telefoniche, ”modificandone tra l’altro tono ed esposizione puntuale, viola e mina l’integrita’ professionale, umana e personale soprattutto della figura di Ugo Vittori, regolarmente nominato dal legale del cliente per svolgere attivita’ di indagine difensiva, il quale per il ruolo strategico e delicatezza delle funzioni che ricopre, non puo’ in alcun modo essere sottoposto ad una tale ‘gogna’ mediatica”.

Il riferimento a persone estranee all’inchiesta, come Di Vaio, conclude la difesa di Signori, ”viola l’articolo 8 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo e lede il diritto di privacy, di vita personale e privata di liberi cittadini”.    Nella nota non viene commentata la notizia dell’emersione di conti cifrati in Svizzera attribuibili all’ex calciatore e a Sartor.