Calcio, squalifica record in Toscana: 118 punti di penalizzazione per Antignano

Pubblicato il 2 Maggio 2017 - 18:04 OLTRE 6 MESI FA
Calcio, squalifica record in Toscana: 118 punti di penalizzazione per Antignano (foto Ansa)

Calcio, squalifica record in Toscana: 118 punti di penalizzazione per Antignano (foto Ansa)

LIVORNO – Penalizzazione record da 118 punti per una squadra calcistica giovanile livornese, gli Esordienti dell’Antignano.

La penalità è stata inflitta nei giorni scorsi dal giudice sportivo in riferimento a una partita dell’8 aprile scorso dove, a seguito del referto arbitrale, erano stati sanzionati due dirigenti e l’allenatore.

In base ai regolamenti, il cumulo delle squalifiche personali di tesserati fa scattare punti di penalizzazione in classifica a danno della squadra a prescindere dalla gravità dei singoli fatti.

Nella vicenda, di cui ha scritto nei giorni scorsi il quotidiano Il Tirreno, l’allenatore, espulso, ha subito una squalifica fino all’8 maggio, mentre due dirigenti hanno cumulato 13 mesi di squalifica.

Un dirigente (squalificato fino a dicembre) “a fine gara scagliava il pallone verso il direttore di gara non colpendolo per la pronta reazione dello stesso che si abbassava evitandolo”, si legge nel provvedimento disciplinare della Figc.

Un altro dirigente invece (squalificato fino a settembre) è stato “riconosciuto personalmente dal direttore di gara mentre dalla tribuna lanciava una bottiglietta piena d’acqua verso lo stesso senza colpirlo e contemporaneamente gli rivolgeva frasi offensive”.

Proprio per effetto del cumulo delle squalifiche, secondo il regolamento di questo campionato, ogni giornata di squalifica si sconta con -2 in classifica, e così è arrivata la sanzione record per l’Antignano.

“In campo non era successo niente – spiega Stefano Sitri, responsabile della piccola società livornese – tutto è degenerato dall’espulsione del nostro allenatore che aveva detto all’arbitro ‘No così no’ contestandone una decisione.

Si è creata una situazione di tensione che poi ha portato ad alcuni gesti condannabili da parte di due nostri tesserati e che la stessa società ha ammesso.

La penalizzazione è spropositata rispetto ai fatti accaduti; non abbiamo potuto fare ricorso perché è arrivata oltre un mese dopo dal referto e quindi per noi erano scaduti i termini”.